Assopetroli avverte Draghi: “La lotta alle frodi sui carburanti rischia d’essere messa in pericolo”

L’esigenza di semplificare la burocrazia non può spalancare nuove strade a chi compie frodi nel settore dei carburanti, vanificando l’importante lavoro svolto negli ultimi anni proprio per contrastare truffe ed evasioni fiscali che sono costati miliardi di euro e hanno inquinato il mercato. E questo il messaggio che Assopetroli-Assoenergia ha inviato al presidente del Consiglio, Mario Draghi, in una lettera, che ha per oggetto il “Contrasto alle frodi nel settore della distribuzione dei carburanti “, firmata dal poresidente, Andrea Rossetti. Ecco il testo integrale. “Egregio professor Draghi, Assopetroli-Assoenergia è l’associazione aderente a Confcommercio imprese per l’Italia, che dal 1949 rappresenta le PMI italiane operanti nel comparto della distribuzione di carburanti (Retail: mediante la rete dei punti vendita stradali, Wholesale: mediante depositi di stoccaggio e flotte per la distribuzione) e dei servizi per l’efficienza energetica. Negli ultimi cinque anni il settore è stato interessato dalla riforma più consistente e pervasiva del diritto tributario dedicata a un settore merceologico. Ciò è avvenuto per contrastare vasti fenomeni frodatori (accise, ma soprattutto Iva) che a partire dal 2010 e in misura crescente, hanno cumulato un tax gap di molti miliardi di euro ed inquinato il mercato. Tale riforma è frutto dell’intenso lavoro avviato nell’ambito del “Tavolo della Legalità”, istituito nel 2016 dal Mef, che ha avviato la cooperazione stabile tra Agenzia dogane e monopoli, Agenzia delle entrate, Guardia di finanza, Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, unite alle principali rappresentanze del settore (tra le quali la scrivente, che per prima denunciò il fenomeno ed ottenne l’istituzione di un apposito Tavolo di crisi). Le misure attuate, sia normative che di prassi, sono frutto di un lavoro serio e difficile che è costato alle imprese numerose limitazioni e nuovi adempimenti. Questo assetto rappresenta un solido impianto antifrode che sta dispiegando effetti positivi sul recupero del gettito, sul contrasto all’economia criminale. Lo testimonia la cronaca giudiziaria, lo conferma ulteriormente il dato diffuso da Agenzia dogane e monopoli che mostra chiaramente quali effetti positivi si stiano registrando. Tanto premesso, abbiamo accolto con preoccupazione la notizia della presentazione da parte di alcuni parlamentari di proposte emendative alla Manovra di Bilancio e ai provvedimenti collegati, volte ad attenuare misure significative del pacchetto normativo antifrode. Segnatamente ci riferiamo a proposte dirette ad attenuare i requisiti oggettivi e soggettivi per l’accesso alla gestione dei depositi di carburanti detenuti in sospensione di accisa, che sono infrastrutture particolarmente sensibili sul piano delle cautele fiscali (si veda ad esempio l’emendamento riferito al Dl n.146/2021 c.d. “Dl Fisco”, riportato in calce al presente documento, non approvato, ma inserito tra gli emendamenti segnalati). Gli emendamenti traggono spunto dall’esigenza di semplificazione burocratica. E ravvedono nella regolazione attuale profili anticoncorrenziali che – si sostiene – rappresenterebbero una barriera all’accesso sovradimensionata e lesiva della libertà di iniziativa economica. È nostra ferma convinzione che tali motivazioni non siano condivisibili e che simili iniziative vadano respinte, proprio in ragione dell’aggressione criminale che ha reso indispensabile il rafforzamento delle regole e del potere amministrativo. Nelle condizioni date occorre non recedere da questo impegno. Occorre non destabilizzare l’ordinamento e non dissipare i successi che si stanno finalmente raccogliendo. Un allentamento precipitoso della disciplina esporrebbe lo Stato e le imprese al rischio di una ricaduta e di nuova espansione dell’economia illegale. Con particolare fiducia Presidente, richiamiamo la Sua attenzione su questa necessità. Siamo convinti che, stante la severità della minaccia subita, l’attuale assetto rappresenti il giusto bilanciamento tra principi che non vanno contrapposti: libertà d’iniziativa economica, tutela del mercato, contrasto all’illegalità. Vanno pertanto scongiurati nuovi innesti che minino la solidità dell’impianto normativo. Così come, d’altro lato, non vanno vanificati i gravosi adempimenti posti a carico delle imprese che oggi rendono possibile all’Amministrazione il controllo in tempo reale della movimentazione fisica delle merci e dei flussi finanziari correlati. La priorità del momento è consolidare i risultati, valorizzare al massimo il coordinamento tra le istituzioni preposte alla vigilanza, in primis il ruolo di Agenzia Dogane Monopoli. L’Associazione rimane a disposizione per un ulteriore confronto sul tema e ringrazia per la cortese attenzione”.