Alis: “Ora sappiamo cosa vogliono le imprese dai giovani e cosa i giovani dalle imprese”

“Ora sappiamo cosa cercano le imprese e con loro vogliamo lavorare per progettare percorsi che sappiano formare giovani tecnici specializzati e capaci di operare già al termine del biennio di studi. Ma ora abbiamo compreso anche che dobbiamo far scoprire le numerose occasioni che il settore offre ai giovani: è una sfida entusiasmante che vogliamo vincere e che, grazie anche all’importante confronto odierno, intendiamo portare avanti presentando al ministero dell’Istruzione un documento contenente le esigenze di un mondo orientato al futuro e che, anche in tema di transizione ecologica e digitale, può fare la differenza”. Le parole pronunciate da Silvio Busico, coordinatore nazionale degli Its della Filiera mobilità sostenibile riassumono nel migliore dei modi quanto avvenuto nel corso della giornata interamente dedicata a formazione, giovani e imprese promossa da Alis, Its Logistica Puglia e Gi Group con l’obiettivo di confrontarsi sullo stato attuale e sul futuro dell’istruzione, nonché sulle potenzialità ed opportunità derivanti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che affida in particolare proprio alle scuole di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica post diploma che permettono di conseguire il titolo di tecnico superiore un ruolo strategico per il Paese, destinando importanti risorse pari a 1 miliardo e 500 milioni. Un ruolo fondamentale quello interpretato dagli Its nel passaggio dal mondo della scuola a quello del lavoro ( capace di garantire alti tassi di placement, oltre l’80 per cento, e a favore dei quali si è più volte espresso, fin dal suo discorso di insediamento, il presidente del Consiglio  Mario Draghi) messo al centro dell’incontro ospitato nella sede nazionale di Alis a Roma alla presenza dei presidenti e direttori di oltre 20 Its provenienti da tutta Italia e appartenenti principalmente alla filiera della mobilità sostenibile, oltre che di numerosi presidi e docenti delle scuole superiori. Tutti in attesa di conoscere i risultati di due indagini importantissime per capire il presente e, soprattutto il futuro, di un settore fondamentale per il Paese come quello della logistica (e, di conseguenza dei trasporti) : quelle condotte proprio dai promotori della giornata: “Ascoltando le imprese: riflessioni e strategie sulle nuove figure professionali”, che ha coinvolto un campione di 250 imprese individuate su 46 province italiane (32 per cento al Nord, 28 per cento al Centro e 40 per cento al Sud), e “Professione Logistica: quali opportunità per il futuro? Il settore della logistica secondo gli studenti delle scuole superiori”, con domande sottoposte a oltre 1.200 studenti delle scuole superiori con l’obiettivo di intercettare il livello di conoscenza e di interesse giovanile nei confronti del settore. “Due indagini che ci hanno permesso di mettere a confronto le migliori energie del Paese in termini formativi e occupazionali e che allo stesso tempo segnano l’inizio di una nuova fase strategica per la crescita formativa, occupazionale e professionale”, ha commentato Nicolò Berghinz, responsabile dello Sviluppo, relazioni esterne & Public affairs di Alis, che ha voluto ribadire il ruolo di Alis Academy , nata proprio “ con l’obiettivo di consolidare sempre più la sinergia tra tutti i protagonisti della valorizzazione del capitale umano, con la ferma convinzione che una logistica efficiente e moderna non possa prescindere dallo sviluppo delle competenze dei nostri giovani e dalla formazione continua dei lavoratori”. Ma cosa hanno rivelato principalmente le due indagini? Innanzitutto che fra i profili professionali in assoluto più ricercati dalle imprese della logistica ci sono data analyst, sviluppatori, innovation manager con gli imprenditori intervistati che, ha spiegato Luigia Tocci, direttrice dell’Its Logistica Puglia, “hanno manifestato un crescente interesse verso l’integrazione digitale dei processi logistici e di trasporto intermodale mediante l’utilizzo di nuovi software, a fronte di una riqualificazione dei collaboratori o dell’inserimento di figure professionali specializzate che dovranno operare in questo nuovo contesto”. Ma dal report è anche emerso che “la digitalizzazione della supply chain, nonostante la sua complessità, rappresenta una delle priorità strategiche per le aziende del settore e, inoltre, che tra le tecnologie maggiormente utilizzate spiccano realtà aumentata, robotica, IoT, automazione, smart mobility, big data analytics e blockchain”. Tutto questo “visto” attraverso gli occhi di chi guida le imprese. Per quanto riguarda invece la percezione del settore logistica tra gli studenti, è emerso che sono i giovani prevalentemente originari del centro-sud e provenienti dagli istituti professionali ad apprezzare e ambire maggiormente alla logistica come sbocco occupazionale. “L’indagine offre importanti indicazioni riguardo le aspettative degli studenti delle scuole superiori”, ha commentato Michele Savani, manager di Gi Group. “oltre 1.200 ragazzi da tutta Italia ci hanno raccontato quali sono i settori per loro più attrattivi e quanto conoscono, in particolare, del settore logistico. I dati emersi ci aiutano a ragionare su come adottare politiche di orientamento coerenti in funzione della domanda di lavoro e su come costruire percorsi professionali che siano aderenti tanto alle necessità delle aziende quanto alle aspirazioni dei ragazzi. I risultati devono però anche far riflettere molto su come viene percepito il settore logistico e su quanto sia importante investire nella comunicazione dell’attuale immagine del comparto e delle opportunità che può offrire: in Italia questo settore vale circa il 7 per cent del Prodotto in terno lordo, ma è ancora scarsa la conoscenza del valore economico generato dalle attività logistiche, per non parlare della comprensione del valore aggiunto che esse apportano lungo la catena di trasformazione delle materie prime e fino ai consumatori finali”.