L’economia riprova a correre ma lo Stato deve spingerla spalancando nuove strade ai trasporti

“La ripresa dell’economia italiana è più intensa delle attese, il Paese riprova a correre, con previsioni che indicano per il 2021 un Pil a più 6,2% per cento e consumi a più 5 per cento., ma la crescita non è così robusta e diffusa in tutti i settori e in tutti i territori, e per far si che questo avvenga è necessario rafforzare il sistema logistico e dei trasporti”. Così parlò, aprendo i lavori del 6° Forum Internazionale di Conftrasporto-Confcommercio, in passato ospitato a Cernobbio e oggi per la prima volta a Roma, Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ribadendo una volta di più il ruolo decisivo, per la crescita del Paese di un “servizio di trasporto capillare che solo l’autotrasporto garantisce”, e al quale “è impossibile rinunciare. Il Piano di rilancio, insieme ai fondi nazionali, ha previsto oltre 60 miliardi di euro per l’accessibilità sostenibile del Paese”, ha aggiunto Carlo Sangalli, mettendo però subito in risalto come “la maggior parte di queste risorse si concentrino sul potenziamento della rete ferroviaria destinata al trasporto passeggeri, cosa certamente positiva, ma che da sola non garantisce lo sviluppo dei servizi di trasporto e logistica integrati, di cui il Paese ha bisogno”. Un bisogno che può essere soddisfatto solo attraverso una strategia duratura “in favore dell’intermodalità, dalle autostrade del mare al combinato ferroviario, insieme a un processo di rinnovo del parco circolante e delle flotte, a cominciare dalle navi e dai traghetti” e con un concetto ben chiaro in mente ha affermato sempre l’ottantaseienne presidente di Confcommercio: “la grande sfida della transizione verde e della sostenibilità o è assieme ambientale, economica e sociale, oppure non è”. In altre parole: la strada per vincere la sfida passa dalla capacità di unire le risposte alla domanda di tutela dell’ambiente con la “tutela dell’economia . Concetti fin troppo noti al mondo dell’autotrasporto che, come è stato sottolineato, non ha mai negato la necessità di una “svolta verde”, che molte imprese del comparto hanno dimostrato di condividere (spesso più di altre realtà) “andando nella direzione giusta in tema di sostenibilità e transizione ecologica, come dimostra l’oltre 40 per cento delle imprese ha acquistato mezzi a minor impatto ambientale”, ma che da tempo chiede anche una “svolta economica” concreta da parte della politica, sotto forma di “un maggior sostegno per favorire il rinnovo del parco circolante e navigante per un concreto sviluppo sostenibile dei trasporti”.