Qual è il ciclo di vita di un camion elettrico? Ecco tutto quello che avreste voluto sapere

La sigla è Lca e sta per Life Cycle Assessment, ovvero valutazione del ciclo di vita . Una valutazione che Scania, nella sua veste di primo costruttore di veicoli nel settore dei mezzi pesanti, ha deciso di realizzare (e pubblicare) analizzando proprio il “percorso di vita” dei veicoli per la distribuzione. Mettendo sotto la lente d’ingrandimento  quelli di nuovissima generazione, i mezzi pesanti elettrici a batteria il cui impatto ambientale è risultato, com’era facile prevedere, “significativamente inferiore a quello di un veicolo con motore a combustione interna” come viene sottolineato in un comunicato stampa che evidenzia anche come il Life Cycle Assessment sia “un metodo di valutazione definito dallo standard ISO 14040/44 per calcolare gli impatti ambientali dei prodotti” che, sottolineatura importantissima, “prende in considerazione l’intero ciclo di vita, partendo dall’estrazione e raffinazione delle materie prime e concludendo con il recupero, in questo caso, dei veicoli”.
“Mentre nel settore del trasporto cresce il numero di veicoli elettrici a batteria, dobbiamo chiederci se questi siano davvero sostenibili dal punto di vista ambientale quando prendiamo in considerazione l’intero ciclo di vita”, è la fondamentale premessa da cui sono partiti i responsabili di Scania , perfettamente consapevoli che “l’impatto generato non deriva dalle emissioni allo scarico” e che “per questo motivo l’industria deve ripensare a cosa si intende per impatto ambientale”. Un punto di partenza con ben chiaro in mente il punto d’arrivo: dare una risposta chiara. Cosa che, “con questo studio è stato fatto” come ha afferma Andreas Follér, responsabile del settore sostenibilità di Scania. Ma quali sono i passaggi più importanti di questo studio? Il primo: “ La produzione del veicolo elettrico a batteria comporta un maggiore impatto ambientale, soprattutto a causa della realizzazione delle celle batteria, attività altamente energivora. Nonostante questo, l’impatto del ciclo di vita totale sui cambiamenti climatici è notevolmente migliore per i veicoli elettrici a batteria, grazie alle emissioni di carbonio di molto inferiori nella fase di utilizzo.

Per i veicoli che operano nell’Ue, riduciamo le emissioni di carbonio del ciclo di vita dal 38% (mix UE 2016) al 63% (mix UE previsto 2030). Se passiamo all’elettricità verde, raggiungiamo una riduzione delle emissioni di carbonio durante il ciclo di vita dell’86%.”. Il risultato è che “ Il veicolo elettrico a batteria ha il potenziale per avere un impatto climatico minore rispetto a quello con motore a combustione interna già entro uno o due anni di funzionamento. Questo copre tutti i mix di elettricità esaminati nel rapporto” E se è vero che a oggi “le celle della batteria rappresentano poco più del 40% delle emissioni di carbonio derivanti dalla produzione di veicoli elettrici a batteria”, esiste tuttavia u”n grande potenziale per migliorare i livelli di emissione poiché l’industria delle batterie è in continuo miglioramento per quanto concerne la decarbonizzazione e l’utilizzo di elettricità verde aumenta costantemente. Ci aspettiamo che il costo totale di esercizio dei veicoli elettrici a batteria sia positivo per la maggior parte dei nostri clienti durante questo decennio, così che metà dei nostri volumi possano avere una trasmissione elettrica entro il 2030”, scrivono sempre i responsabili di Scania con Foller pronto ad affermare che “La corsa verso le emissioni zero riguarderà la decarbonizzazione dei processi e materiali necessari per assemblare i veicoli industriali e gli autobus del futuro” ma anche che “La collaborazione è fondamentale per realizzare le riduzioni di carbonio necessarie per raggiungere gli obiettivi su cui Scania si è impegnata, certificati da Science Based Targets. Ad esempio, la partnership con Northvolt che mira a produrre la batteria più ecologica del mondo. L’approvvigionamento di acciaio è un altro importante argomento quando si parla dell’impronta ecologica, a causa della forte dipendenza dai combustibili fossili nella fase di produzione. La partnership con H2 Green Steel mira a risolvere questo problema e pone Scania nella direzione della produzione di un veicolo ad impatto zero, che l’azienda mira a consegnare nel 2030”. Il “campione” utilizzato per il test destinato a svelare gli impatti ambientali di prodotti o servizi durante il loro intero ciclo di vita (dalla produzione, all’uso, alla manutenzione fino al recupero del veicolo e della batteria)) è un autocarro utilizzato per 500mila chilometri in un tipico ciclo di distribuzione con un carico utile medio di 6,1 tonnellate scelto, conclude un’ultima ma non certo per importanza, annotazione “ con l’obiettivo di riflettere e rappresentare una vita operativa completa del veicolo”.