“Mentre nel settore del trasporto cresce il numero di veicoli elettrici a batteria, dobbiamo chiederci se questi siano davvero sostenibili dal punto di vista ambientale quando prendiamo in considerazione l’intero ciclo di vita”, è la fondamentale premessa da cui sono partiti i responsabili di Scania , perfettamente consapevoli che “l’impatto generato non deriva dalle emissioni allo scarico” e che “per questo motivo l’industria deve ripensare a cosa si intende per impatto ambientale”. Un punto di partenza con ben chiaro in mente il punto d’arrivo: dare una risposta chiara. Cosa che, “con questo studio è stato fatto” come ha afferma Andreas Follér, responsabile del settore sostenibilità di Scania. Ma quali sono i passaggi più importanti di questo studio? Il primo: “ La produzione del veicolo elettrico a batteria comporta un maggiore impatto ambientale, soprattutto a causa della realizzazione delle celle batteria, attività altamente energivora. Nonostante questo, l’impatto del ciclo di vita totale sui cambiamenti climatici è notevolmente migliore per i veicoli elettrici a batteria, grazie alle emissioni di carbonio di molto inferiori nella fase di utilizzo.
Per i veicoli che operano nell’Ue, riduciamo le emissioni di carbonio del ciclo di vita dal 38% (mix UE 2016) al 63% (mix UE previsto 2030). Se passiamo all’elettricità verde, raggiungiamo una riduzione delle emissioni di carbonio durante il ciclo di vita dell’86%.”. Il risultato è che “ Il veicolo elettrico a batteria ha il potenziale per avere un impatto climatico minore rispetto a quello con motore a combustione interna già entro uno o due anni di funzionamento. Questo copre tutti i mix di elettricità esaminati nel rapporto” E se è vero che a oggi “le celle della batteria rappresentano poco più del 40% delle emissioni di carbonio derivanti dalla produzione di veicoli elettrici a batteria”, esiste tuttavia u”n grande potenziale per migliorare i livelli di emissione poiché l’industria delle batterie è in continuo miglioramento per quanto concerne la decarbonizzazione e l’utilizzo di elettricità verde aumenta costantemente. Ci aspettiamo che il costo totale di esercizio dei veicoli elettrici a batteria sia positivo per la maggior parte dei nostri clienti durante questo decennio, così che metà dei nostri volumi possano avere una trasmissione elettrica entro il 2030”, scrivono sempre i responsabili di Scania con Foller pronto ad affermare che “La corsa verso le emissioni zero riguarderà la decarbonizzazione dei processi e materiali necessari per assemblare i veicoli industriali e gli autobus del futuro” ma anche che “La collaborazione è fondamentale per realizzare le riduzioni di carbonio necessarie per raggiungere gli obiettivi su cui Scania si è impegnata, certificati da Science Based Targets. Ad esempio, la partnership con Northvolt che mira a produrre la batteria più ecologica del mondo. L’approvvigionamento di acciaio è un altro importante argomento quando si parla dell’impronta ecologica, a causa della forte dipendenza dai combustibili fossili nella fase di produzione. La partnership con H2 Green Steel mira a risolvere questo problema e pone Scania nella direzione della produzione di un veicolo ad impatto zero, che l’azienda mira a consegnare nel 2030”. Il “campione” utilizzato per il test destinato a svelare gli impatti ambientali di prodotti o servizi durante il loro intero ciclo di vita (dalla produzione, all’uso, alla manutenzione fino al recupero del veicolo e della batteria)) è un autocarro utilizzato per 500mila chilometri in un tipico ciclo di distribuzione con un carico utile medio di 6,1 tonnellate scelto, conclude un’ultima ma non certo per importanza, annotazione “ con l’obiettivo di riflettere e rappresentare una vita operativa completa del veicolo”.