L’area di servizio che viaggia nel futuro fa il pieno di Gnl, energia ed è pronta per l’idrogeno

Per trovare un distributore dove rifornirsi di carburante si possono imboccare migliaia di strade in tutta Italia. Per scoprire invece la “stazione di servizio del futuro”, che accanto alle pompe di benzina e gasolio offre anche quelle per “fare il pieno” di Gnl ma anche di energia, e che, come non bastasse, ha già predisposto un’area dedicata ai mezzi alimentati a idrogeno, esiste una strada obbligatoria: quella che conduce sull’autostrada A4, nel tratto compreso fra Bergamo e Brescia, uscendo al casello di Grumello del Monte per percorrere gli appena 200 metri che conducono a destinazione: una nuova e modernissima area di servizio, realizzata su un’area di 12mila metri quadrati, impreziosita da un’area ristoro che promette di rifocillare nel migliore dei modi anche gli automobilisti, camionisti e motociclisti più “buongustai”, che proprio per la sua impostazione “proiettata nel futuro”, verso una mobilità sempre più sostenibile, si è già proposta all’attenzione generale, come esempio destinato a indicare la strada da percorrere verso l’evoluzione nella tutela dell’ambiente. Con fatti e non solo a parole. Un’area di rifornimento futuristica, pronta a essere operativa a fine marzo (con l’inaugurazione ufficiale, Covid permettendo, a giugno), frutto di un’esperienza che affonda le sue radici in un lontano passato: addirittura nel 1954, quando la famiglia Turra aprì una società specializzata nel commercio di legna e carbone destinata a diventare nei decenni successivi un punto di riferimento insostituibile nel mondo dei carburanti, in particolare per l’autotrasporto. “Settore quest’ultimo che vede centinaia di aziende, in tutto il nord Italia e in particolare della provincia di Bergamo e di Brescia, nostri clienti “storici”, che in molti casi serviamo da decenni”, come tengono a sottolineare, con giustificato orgoglio, Leonardo, Dario ed Emanuele Turra, alla guida dell’azienda con sede a Palazzolo sull’Oglio, esattamente al confine fra le due province “cugine”. Ed è proprio a loro che si deve il progetto per realizzare la nuova area di servizio, prima pensata e poi costruita “per alimentare, rifornendola puntualmente con i prodotti meno inquinanti, la transizione energetica, per permettere alla ricerca di proseguire il suo viaggio verso nuove tecnologie cominciando già a fermare oggi, con i prodotti più puliti disponibili, come gas naturale liquefatto ed elettricità, le emissioni di anidride carbonica e di polveri; ma anche un’area di servizio già “modulata” per farsi trovare pronta all’avvento delle celle di combustione a idrogeno,“vero punto d’arrivo per realizzare la realizzazione ambientale, che molti esperti ipotizzano possa diventare realtà dopo il 2030 ma che, con la nuova marcia inserita dalla ricerca tecnologica in questi ultimi anni, potrebbe accelerare notevolmente e arrivare prima di ogni previsione”. Un punto d’arrivo per raggiungere il quale occorrerà gestire un periodo di “avvicinamento” destinato a durare alcuni anni, “spazio” che dovrà essere “occupato” nel modo migliore, sostituendo appunto sempre più i carburanti classici e più inquinanti con quanto già disponibile oggi, ovvero Gnl ed elettricità. Due “sostituti” proposti ai clienti della nuova stazione con una colonnina di rifornimento di energia fast, in grado di ricaricare completamente le batterie di un’auto giusto nel tempo di gustarsi un buon piatto caldo, e con due “pompe” pronte a riempire di gas i camion alimentati a Gnl, mezzi di ultima generazione che, conferma Leonardo Turra, “stanno aumentando esponenzialmente, sulla scia di un ricambio delle flotte trainate dalla consapevolezza, sempre più diffusa fra gli autotrasportatori, che oggi questi mezzi garantiscono un reale risparmio nella gestione, tagliando i costi anche di molte migliaia di euro l’anno per ogni mezzo; garantendo affidabilità, visto che in circolazione ci sono mezzi che hanno superato i 750 mila chilometri percorsi senza problemi, manifestati invece in alcuni casi dai primissimi esemplari; risparmiando perfino nella manutenzione”. Una realtà in costante quanto rapida evoluzione che ha spinto la famiglia Turra ad “adeguarsi” ai cambiamenti e, soprattutto a sostenere il cambiamento (“perché sarebbe assurdo mettere in produzione decine di migliaia di camion green e poi non avere una rete adeguata dove possano alimentarsi”) iniziando a giugno 2020 i lavori per la realizzazione della nuova stazione di servizio che offrirà complessivamente 10 punti di erogazione per mezzi leggeri e pesanti. “Una stazione non di servizio ma di servizi”, conclude Leonardo Turra, “predisposta, proprio per il suo concetto di modularità a implementarli ulteriormente, con il pensiero rivolto, per esempio al biometano, e che sarà aperta di giorno con personale e la notte con servizio self service. E che fra i suoi tanti servizi ha già predisposto anche quello di formazione per i conducenti di camion che dovessero fare rifornimento di notte. “Non perché fare il “pieno di gas” sia un’operazione particolarmente complessa, ma perché vogliamo che ogni singolo rifornimento effettuato di notte, senza la presenza di nostro personale, avvenga in totale sicurezza”. Una “protezione totale” dai rischi garantita, fra gli altri, da un dispositivo automatico che se, non riattivato premendo ogni poche decine di secondi un pulsante, sospende in automatico l’erogazione, e impedendo così al camionista di allontanarsi . Tecnologie che Ham, l’azienda che ha realizzato l’impianto, illustra in ogni dettaglio nei corsi di formazione, obbligatori, che vengono fatti direttamente in azienda e che a oggi hanno già permesso di distribuire 3500 tessere di rifornimento ad altrettanti conducenti “professionisti del rifornimento di Gnl” in tutta Europa”. L’appuntamento con il rifornimento per chi ha scelto di contribuire , rinnovando i propri mezzi (“come hanno fatto molte aziende di autotrasporto, in particolare in Bergamasca, dove ci sono addirittura imprese che hanno il 100 per cento della propria flotta di camion alimentata a Gnl”, a conferma che il mondo dell’autotrasporto viaggia in prima fila verso la mobilità sostenibile”) ad assicurare un futuro più pulito alle future generazioni, è fissato: sul calendario, da fine marzo, e sulla cartina stradale, a Telgate, a soli 200 metri dall’uscita del casello in direzione Bolgare. Per scoprire la stazione di rifornimento concepita e realizzata per aprire davvero la strada al cambiamento, a una nuova cultura della mobilità. Con l’augurio che anche la “macchina della burocrazia” sappia fare la sua parte, accelerando la nascita di progetti pronti a partire sulla scia dell’esempio fornito, a tutta l’Italia, dalla famiglia di commercianti di carburanti che non vuol limitarsi a sognare un futuro migliore. 

Testo realizzato da Baskerville Comunicazione & Immagine per stradafacendo.tgcom24.it

9 risposte a “L’area di servizio che viaggia nel futuro fa il pieno di Gnl, energia ed è pronta per l’idrogeno

  1. Non ci sono dubbi che la Famiglia Turra con questo investimento futuribile avrà un grande successo, poichè in tutti questi anni di successi ne ha già collezionati parecchi nell’ambito della commercializzazzione di prodotti energetici. Complimenti e avanti così.

    • Grazie per l’apprezzamento Riccardo, facciamo semplicemente il nostro dovere tra mille difficoltà come tanti onesti imprenditori italiani ai quali bisogna dire grazie se il sistema Italia affronta a testa alta le innumerevoli sfide dalle quali siamo quotidianamente chiamati.

  2. Spero solo che per imprenditori che fanno simili investimenti, che hanno come fine il BENE DI TUTTI, siano in qualche modo supportati dallo Stato…

  3. Il Gnl rappresenta, almeno per i mezzi pesanti, il vero “ponte” per arrivare un domani nel trasporto sostenibile tagliando già oggi drasticamente anidride carbonica e altri veleni che benzina e diesel spargono nell’aria…

  4. I camion a Gnl sono ormai un’importante realtà (nella mia provincia, Bergamo, se ne cominciano a vedere in giro davvero un sacco…. e so di molte aziende che preferiscono rivolgersi, per i propri trasporti, a imprese di autotrasporto che hanno camion a gas e non diesel….), le auto invece no. Perché le case automobilistiche non spingono come dovrebbero su questo carburante, pulito, che assicura una grandissima autonomia, che costa meno? C’è qualche ragione “tecnica”?

  5. Il metano rappresenta il giusto connubio tra ecologia, disponibilità di prodotto e convenienza economica per l’utilizzatore. Lo diceva, una decina d’anni, fa un signore che si chiamava Aldo Bernardini e che lavorava (lavora ancora?) per Ham Italia, la stessa azienda che ha realizzato questo impianto.Fa sempre un certo effetto scoprire che c’è chi le cose le scopre con largo anticipo e chi, per realizzarle, ci impiega decenni. Il riferimento a politici e burocrati è, ovviamente, solo casuale….

  6. Un esempio della capacità degli imprenditori privati di continuare a fare nonostante tutto, fra la pandemia dauna parte e, dall’altra, la sua pessima gestione da parte di un’Italia “pubblica” della quale chi sa fare si vergogna probabilmente sempre più ogni giorno che passa.

  7. Tre considerazioni sulle quali mi piacerebbe sapere il parere di altri: 1 / il vero traguardo è l’idrogeno; 2 / la miglior via per arrivarci limitando i danni è il Gnl; 3 / l’elettrico piace tanto agli “ideologi” dell’ambiente, quelli che parlano per slogan senza capire. Anche perché altrimenti si domanderebbero: come produce oggi il mondo energia elettrica? Con il carbone, con il petrolio. E allora?

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