Ex Ilva, i trasportatori stanchi di lavorare da mesi senza essere pagati ora fermano i camion

Trasportare le merci del committente senza essere pagati per il proprio lavoro: una situazione inaccettabile che le imprese di autotrasporto che lavorano per Arcelor Mittal, l’ex Ilva, denunciano da tempo, sottolineando, settimana dopo settimana, come la situazione si stesse facendo sempre più insostenibile, come l’unica strada possibile da percorrere, per loro, restasse ormai il “muro contro muro”, con il blocco del trasporto. Uno “scontro” che ora, dopo mesi di domande senza risposte chiare, fra incertezze e silenzi, appare ormai inevitabile. Continua a leggere

Caso Amazon: “Giusto difendere i lavoratori, sbagliato muovere certe accuse all’azienda”

Non vuol certo apparire come un “difensore a prescindere”, ma non intende neppure  restare in silenzio  di fronte ad “accuse” che evidentemente non ritiene sufficienti a provare una colpevolezza ne, tantomento a portare a una “sentenza di condanna”. E così Paolo Uggé, presidente di Conftrasporto-Confcommercio, ha deciso di intervenire sul “caso Amazon” (che ha visto i lavoratori entrare per la prima volta in sciopero in Italia) per lanciare un invito a  informarsi adeguatamente e, soprattutto, “a fare la propria parte senza voler tirare la coperta dalla propria”. Un invito rivolto a una persona in particolare: l’esponente di Fratelli d’Italia,  Rampelli che, sottolinea Paolo Uggé, ha “accusato direttamente l’azienda, Continua a leggere

“La favola di Amazon? Leggetela bene, scoprirete che non c’è un lieto fine per il made in Italy”

La favola di Amazon che aiuta il Made in Italy? Non ha il lieto fine che qualcuno racconta. Parola del vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, sceso in campo al fianco dei lavoratori dell’e-commerce che hanno proclamato il primo sciopero nazionale da quando il gigante statunitense è approdato in Italia per denunciare quanto si celerebbe dietro la “facciata”. Ovvero, secondo l’esponente politico, “condizioni nelle quali i dipendenti sono costretti a lavorare e che destano sconcerto, non solo per lo stress al quale sono sottoposti con vigilanza digitale e tempistica da seguire, ma anche per la mancanza di garanzie, la mannaia della scadenza di contratti a brevissimo termine che pone il lavoratore in una condizione di oggettivo ricatto, l’obbligo di portare un marsupio trasparente con lo stretto indispensabile per controllare che i dipendenti non rubino, un trattamento che umilia tutti per gli errori, le responsabilità penali, di qualcuno”. Continua a leggere

Trasporti eccezionali, un portale dirà se su quelle strade e ponti potranno viaggiare senza pericolo

C’erano una volta i trasporti eccezionali, con grandi camion capaci di trasportare decine di tonnellate di merce, spesso perché le merci da caricare e scaricare  erano “indivisibili”, altrettanto di frequente perché così qualche grande industria riduceva semplicemente, quanto drasticamente, i costi di trasporto, portando a destinazione, con un solo viaggio, merci che altrimenti avrebbero richiesto anche tre trasporti distinti. Trasporti eccezionali (sia veri, sia “camuffati” sotto gli occhi di tutti, ma senza che nessuno, a livello politico o giudiziario, intervenisse mai visto il coinvolgimento di qualcuno troppo influente e importante….) che dopo il crollo del ponte di Annone Brianza, nel comasco, “sfondato” proprio da un maxi tir, dopo il crollo del ponte Morandi e con il sospetto che molti altri ponti e cavalcavia potessero crollare sotto pesi eccessivi in transito, sono diventati praticamente una “razza in via d’estinzione”. Continua a leggere