In Europa tira una brutta aria per l’Italia condannata perché non combatte l’inquinamento

Tira una brutta aria per l’Italia in Europa. E la colpa è proprio dell’aria del nostro Paese messa sul banco degli accusati dai giudici della Corte europea di giustizia che hanno condannato l’Italia per la violazione sistematica e continuata della direttiva Ue sulla qualità dell’aria, e per non aver posto rimedio con le misure adeguate a questa inadempienza. In particolare, non sono stati rispettati, in alcuni casi per più di dieci anni, i valori limite sia giornalieri sia annuali della concentrazione nell’aria di emissioni di particolato PM10, composto di particelle solide o liquide di diametro inferiore a 10 micrometri, spesso contenenti sostanze tossiche, che possono penetrare nelle vie respiratorie e nei polmoni e provocate principalmente ai carburanti usati nei trasporti e al riscaldamento domestico. Continua a leggere

L’allarme Covid-19 ferma fino a metà dicembre i treni Eurocity tra Germania e Italia

Stop ai collegamenti dei treni Eurocity tra Germania e Italia sull’asse del Brennero dal 16 novembre al 12 dicembre. A fermare i convogli l’allarme scatenato dalla seconda ondata della pandemia di Covid-19. Gli unici treni internazionali che saranno garantiti saranno l’EC88 e il corrispettivo EC89 tra Monaco di Baviera e Verona Porta Nuova, che non proseguirà però fino a Bologna Centrale. Continua a leggere

Mayday per l’intero sistema di aeroporti italiani: “Senza aiuti a fine anno precipiterà tutto?”

Mayday: è questo il termine utilizzato in aviazione per lanciare una richiesta d’aiuto. Un allarme (con un codice scelto dall’ultima parola della frase francese “venez m’aider”, ovvero “venite ad aiutarmi”, utilizzato nei cieli di tutto il mondo dopo la seconda guerra mondiale, con la diffusione delle comunicazioni radiofoniche), che oggi viene lanciato non per un aereo in difficoltà, ma per l’intero sistema aeroportuale italiano. A lanciarlo è Fabrizio Palenzona, presidente di Assaeroporti, associazione che rappresenta gli scali italiani, che in un’intervista al quotidiano La Repubblica ha affermato che “senza un fondo di compensazione, come quello adottato dalla Germania, gli aeroporti avranno un’autonomia molto limitata e potranno reggere solo fino alla fine dell’anno”. Continua a leggere