“Si può fare”: storia di un’azienda di trasporti confiscata alla mafia che ha saputo ripartire

Molti autotrasportatori non hanno esattamente la fama di grandi lettori, di divoratori di libri.Ma c’è un libro che dovrebbero (e non solo loro… ) leggere. Il libro s’intitola “Si può fare”, (sottotitolo “Geotrans, storia di un’azienda confiscata alla mafia”), è stato scritto da Giuseppe Leonelli (giornalista e direttore dei quotidiani online “La Pressa” e “L’Occidentale” da sempre  abituato a “scavare” per far affiorare il radicamento della criminalità organizzata nel territorio emiliano e le contraddizioni del mondo dell’antimafia) e racconta la storia di un’impresa di autotrasporti siciliana, la Geotrans, sottratta alla mafia nel 2014 e oggi virtuoso esempio di impresa sana e vitale. Continua a leggere

Trasporti, la prima ondata d’epidemia avrà insegnato al Governo a farsi guidare da chi sa?

Il Governo italiano saprà far tesoro dell’esperienza vissuta durante la prima ondata dell’epidemia di Coronavirus e saprà gestire al meglio il “post seconda ondata” impedendo che i settore dei trasporti e della logistica si trovino a dover riaffrontare situazioni che potrebbero non essere più sostenibili? E per far questo il Governo avrà i buon senso di non prendere decisioni autonomamente, (correndo il rischio di sbagliare che è altissimo quando si sa poco o nulla della materia) ma di confrontarsi con chi lavora in questi settori e dunque può consigliare le soluzioni migliori da adottare? È questo, in sintesi, il, contenuto del messaggio che Claudio Fraconti, presidente della Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Milano, Lodi e Monza Brianza ha deciso di rivolgere al Governo, Continua a leggere

Beffa Ponte sullo Stretto: l’Italia cancella il progetto il giorno in cui l’Ue conferma i finanziamenti

Una beffa di dimensioni colossali. Come definire altrimenti la notizia (arrivata quasi in contemporanea a quella che tutto il lavoro di progettazione e per il percorso autorizzativo per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, durato 20 anni, va cestinato perché il Ponte va riprogettato a tre campate e in un’area diversa) che l’opera “è finanziabile con
i fondi Ue”? Una barzelletta? Un racconto di fantascienza? Purtroppo no, purtroppo è tutto vero. Mentre l’Italia scopriva che dopo 20 anni tutto praticamente era da rifare (leggete qui perché) da olrefrontiera arrivava infatti la conferma, “nero su bianco, della Commissione europea, a firma del commissario Ue ai trasporti Adina Valean, che il Ponte sullo Stretto di Messina è finanziabile con i fondi Ue”, come ha annunciato Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega, Continua a leggere