Tir stranieri “fuorilegge” in arrivo dal Brennero: finalmente l’Italia inizierà a controllarli

Dalla prossima primavera i Tir in ingresso in Italia attraverso il valico del Brennero saranno controllati per tutelare l’autotrasporto italiano contro una sempre più diffusa concorrenza sleale dei vettori straniera. La stazione di controllo, attiva 24 ore su 24 dedicata ( dotata di tutti gli strumenti come pese, sistema di controllo di assetto e frenata, sistema di controllo dei fumi, fossa di ispezione in grado di garantire un controllo a 360 gradi dei mezzi pesanti in ingresso in Italia) sarà allestita alla barriera del Brennero  dove verranno indirizzati mezzi in ingresso in Italia ritenuti da verificare sulla base di un “controllo preventivo” effettuato qualche chilometro più a nord grazie a un “occhio” elettronico. Ad annunciare l’iniziativa, prima “risposta concreta” alle numerose richieste avanzate da tempo dalla categoria, sono stati i responsabili di Autostrada del Brennero SpA, nel corso di un incontro con i dirigenti della Polizia stradale. “Un’iniziativa che apprezziamo e che ci auguriamo possa contribuire all’individuazione di quei furbi chi si fanno beffa delle regole italiane, sulle spalle degli operatori nazionali”, ha commentato Paolo Brandellero, presidente di Confartigianato trasporto merci Verona, sottolineando come “la concorrenza sleale dei vettori stranieri, secondo l’ufficio studi di Confartigianato, abbia fatto precipitare al 20,2 per cento la quota di mercato degli autotrasportatori italiani nel trasporto internazionale delle merci, potendo garantire costi inferiori a fronte di una pericolosa sfida alle regole in tema di sicurezza, lavoro, contratti e legalità”.

4 risposte a “Tir stranieri “fuorilegge” in arrivo dal Brennero: finalmente l’Italia inizierà a controllarli

  1. È una vita che chiediamo di attuare nei confronti di coloro che entrano da quel confine controlli mirati, anche per rispondere alle esigenze di sicurezza.

  2. Bene i controlli… ma se questi vengono é perche’ qualcuno il lavoro glielo gira…purtroppo, a scapito della sicurezza, della qualita’ e della professionalità, schiavi sottocosto e sempre disponibili fan comodo a troppa gente

    • E i primi a chiamarli per farli lavorare “a costi competitivi…” … sono : i grandi e fieri padroni delle fantomatiche flotte italiane (con numeri di migliaia di pezzi dipinti sulle cabine e sui rimorchi – quando in realtà, i numeri effettivi sono di qualche centinaio compreso carretti, bighe e moto aziendali, ma fa figo scrivere trattore n 36782….), che dopo aver osteggiato per anni il cosiddetto lavoro di seconda, terza, quarta mano, sono diventate mere “agenzie di spedizione”, con decine di ragazzetti under 30 . Dicasi disponenti, a far da bagarini con pc, telefono e social … cercasi padroncini e trazionisti, offresi gasolio, gomme, tessere varie, rimorchi con freni e lavoro garantito . 1 euro a km il prezzo è giusto ( ma solo da carichi….) poi, gli altri, i committenti industriali e commerciali, guardano, copiano e li chiamano direttamente, il gioco è fatto tutto come prima, dagli anni ’70 a oggi, la storia si ripete e non cambia; cambiano i protagonisti, le bandiere, i mezzi e i motori, ma gli uomini restano quelli: i furbi fanno soldi, gli onesti lavorano, si dannano, in molti ci lasciano le penne, alla fine restano solo ricordi, km problemi e danni irreversibili ….THE SHOW MUST GO ON

  3. Emilio ha delle ragioni, ma dimentica di indicare il vero bersaglio: dove sono finiti i CMR che dovevano controllare le operazioni di trasporto per trovare chi non rispettava le regole? L’impegno che era stato avviato nell’anno 2004 doveva portare ad avere per ogni provincia e per ogni ingresso nel Paese (i confini) questi punti di controllo. Chi li ha sospesi? Ecco che torniamo ai responsabili che sono gli uomini politici che hanno dato più retta a chi utilizza l’autotrasporto e non a chi lo effettua. Che hanno sempre parlato di sicurezza nei convegni ma in azienda hanno sempre ricercato il prezzo più basso. Dobbiamo gridare queste verità!

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