Troppe bugie sui trasporti: perché non fare un confronto pubblico per scoprire chi le dice?

Un confronto pubblico, per permettere agli italiani di scoprire la “verità” sul quanto sta avvenendo nel mondo del trasporto e della logistica, partendo dal rinnovo del contratto nazionale per arrivare fino alle manifestazioni di protesta. Un faccia a faccia per scoprire, per esempio, se davvero gli scioperi dei trasportatori di fine ottobre hanno visto scendere in piazza (e in strada) moltissimi lavoratori, come trionfalmente annunciato da alcuni sindacalisti, oppure se sono stati un flop clamoroso, come denunciato da associazioni di categoria e come “provato” in molti casi dalle telecamere installate su strade e autostrade che hanno ripreso un mare di mezzi pesanti in viaggio. E, ancora, un faccia a faccia per scoprire se il pericolo che le associazioni datoriali possano togliere la quattordicesima ai lavoratori è davvero reale, come affermato da esponenti dei sindacati, oppure una colossale bugia, “incredibili fake news” come le ha definita il presidente nazionale di Fai Conftrasporto Paolo Uggè. A chiedere il confronto pubblico, fra rappresentanti dei sindacati ed esponenti delle associazioni di categoria, è Claudio Fraconti, vicepresidente di Fai Conftrasporto, che ha deciso di proporre l’iniziativa proprio attraverso stradafacendo.tgcom24.it. In un messaggio inviato alla redazione Claudio Fraconti, dopo aver sottolineato l’importanza del fatto che “i lavoratori del trasporto sappiano che le associazioni datoriali hanno chiesto fin dall’inizio delle trattative di lavorare insieme per costruire un nuovo contratto per difendere le imprese italiane e soprattutto per incrementare la formazione e l’occupazione di giovani autisti italiani”, e dopo aver ribadito anche che “i sindacati invece hanno scelto di fare la loro personale battaglia ai Cobas sulla pelle delle aziende italiane”, propone la strada più semplice per fare chiarezza. Ovvero incontrarsi, pubblicamente (in modo che gli organi d’informazione possano informare poi adeguatamente tutti) per fornire la “propria versione”. Saranno poi i lavoratori a decidere chi dice la verità e chi mente, e dunque, chi è credibile e chi no. I rappresentanti dei maggiori sindacati accetteranno o finirà come per il faccia a faccia fra l’ex premier Matteo Renzi e il segretario del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio?