Auto in panne in superstrada, il carro attrezzi è in arrivo: la polizia può chiamarne un altro?

Un’auto si ferma in superstrada, la conducente chiama il carro attrezzi convenzionato con la propria assicurazione che però ritarda un po’, una pattuglia della polizia fa intervenire un altro mezzo di soccorso. Risultato: intervengono due mezzi di soccorso e la conducente si ritrova a pagare 134 euro per quello chiamato dalla polizia. È giusto? Leggete il “diario” di quanto accaduto inviato alla redazione di stradafacendo.tgcom24 dalla protagonista dell’episodio e la risposta fornita dall’avvocato Giangiacomo Alborghetti. Domanda: “Oggi la mia auto si è fermata in superstrada, ho chiamato il carro attrezzi della mia assicurazione che mi ha tempestivamente risposto: sarebbe arrivato in poco più di mezzora. Ho messo il triangolo e la pettorina di soccorso, sopraggiunge una pattuglia delle forze dell’ordine che constatato il tutto dice: ci vuole troppo tempo, ora chiamo io il carro attrezzi che lei poi dovrà pagare. Arriva il loro carro attrezzi, caricano l’auto e sopraggiunge quello della mia assicurazione il quale si arrabbia pure moltissimo, dicendo che la sua uscita non sarebbe stata rimborsata. Io ho pagato 134 euro per 2 km di trasporto. La mia domanda é lecito questo comportamento?” Risposta: “Ritengo che il comportamento così come esposto sia sicuramente censurabile. Nella situazione da lei descritta non è, infatti, possibile ravvisare un immediato pericolo per la sicurezza pubblica connesso alla posizione dell’autoveicolo, pericolo che legittimerebbe la forza pubblica ad intervenire con urgenza per rimuovere la fonte del pericolo stesso. A maggior ragione se l’intervento del carro attrezzi attivato dalle forze dell’ordine è, di fatto, intervenuto quasi in concomitanza con quello da lei contattato. Chiaramente il discorso sarebbe completamente diverso se l’autoveicolo si fosse fermato in una posizione d’intralcio e pericolosa per gli altri utenti della strada, per esempio in uscita da una curva o sulla carreggiata in una posizione difficilmente visibile, in tal caso infatti è nella disponibilità delle forze dell’ordine di ordinare la rimozione nel minor tempo possibile”.