Trieste porto franco? Un’occasione di sviluppo che il Governo non può lasciarsi sfuggire

Occorre programmare nuove politiche di sviluppo della portualità italiana per incentivare e armonizzare l’attività dell’Accademia nautica dell’Adriatico in relazione ai fabbisogni occupazionali del sistema marittimo nazionale e per farlo è indispensabile coinvolgere il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio. Ad avanzare la proposta sono state la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, e il ministro dell’Istruzione,  dell’università e della ricerca, Valeria Fedeli, in visita proprio all’Accademia di Trieste dove hanno incontrato il presidente Stefano Beduschi e il direttore Bruno Zvech. Debora Serracchiani ha sottolineato come oggi ci siano“concrete e attuali opportunità di crescita per lo scalo triestino e il comparto portuale regionale”, grazie anche alla recentissima attivazione del porto franco grazie al quale lo scalo marittimo del Nordest ha parecchie armi in più per poter far concorrenza agli scali del nord Europa, prima fra tutte quella fiscale visto che chi importa ed esporta passando da Trieste avrà 60 giorni di tempo per pagare tutte le imposte che devono essere pagate alla Dogana, a cominciare dall’Iva, mentre negli altri porti d’Italia quelle somme devono essere invece pagate in anticipo) “concrete e attuali opportunità di crescita per lo scalo triestino e il comparto portuale regionale”.

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