Il flusso delle merci trasportate sulle strade conferma che l’economia è ripartita?

“Il flusso delle merci è ricominciato a testimonianza della ripartenza della produzione industriale al Nord e al Centro. Tutti i dati sul traffico dei Tir in autostrada mostrano un incremento a due cifre in un anno, molto più del Pil, e riconfermano il peso del trasporto su gomma in Italia. La nuova frontiera dell’e-commerce accentuerà il flusso di merci e ridisegnerà ancora più drasticamente gli insediamenti nel territorio. Sarà forse il polo logistico di San Giovanni, vicino a Piacenza, la nuova Mirafiori degli anni Dieci?” Sono alcune frasi estrapolate da un lungo articolo di Dario Di Vico, pubblicato sul Corriere della sera di domenica 17 settembre, per fotografare l’Italia che cambia. Un Paese dove, scrive sempre il giornalista, da sempre fra i più attenti ad analizzare anche i cambiamenti che si muovono lungo strade e autostrade, “l’economia moderna ha visto mutare vorticosamente i meccanismi di funzionamento…” e dove ” lo sviluppo (e l’evoluzione) delle società locali viene determinato da fattori nuovi come può essere un’infrastruttura”, con l’economia moderna che è “flusso di persone e di merci, è storia di vite mobili”. Continua a leggere

1.250 morti l’anno per le emissioni killer non dichiarate per coprire lo scandalo dieselgate?

Il tributo del dieselgate è molto alto. Non si tratta solo di costi, di soldi pagati in più per i carburanti. La differenza tra le emissioni reali e quelle dichiarate dalle case costruttrici avrebbe causato la morte in Italia di 1.250 persone l’anno. Lo sostengono l’Istituto meteorologico norvegese e l’istituto internazionale Iiasa, in uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters. Il nostro Paese è quello che, in Europa, ha pagato il tributo più alto. Continua a leggere

Stangate per chi inquina, ormeggi per portatori di handicap: cambia il Codice della nautica

Anagrafe nazionale delle patenti nautiche, figura professionale dell’istruttore di vela, più controlli e multe più dure per chi inquina, ormeggi riservati ai portatori di handicap, così come avviene sulla terraferma… Sono alcune delle principali novità introdotte dal nuovo Codice della nautica da diporto ridisegnato dai responsabili del ministero alle Infrastrutture e ai Trasporti insieme con  i ministri degli Affari esteri, della Giustizia, dell’Economia e delle finanze, dello Sviluppo economico, dell’Ambiente, dell’Istruzione, dei Beni culturali, della Salute e per la Funzione pubblica. Un provvedimento che, come scrive il portale mareonline.it, riportando quanto affermato sul sito dello stesso ministero, vuole “introdurre semplificazioni e correttivi nei procedimenti amministrativi del diporto nautico, favorire un aumento della competitività allineando la normativa nazionale alle analoghe norme in vigore negli altri Paesi europei, e promuovere il volume commerciale della produzione nazionale anche verso i mercati esteri”.  Continua a leggere

Crisi Artoni: per i dipendenti ci sono gli aiuti, ai trasportatori che fornivano servizi invece nulla?

La crisi del Gruppo Artoni, esplosa ormai un anno fa, sembra aver imboccato una strada destinata a rasserenare, almeno in parte (grazie all’accordo che  assicura la cassa integrazione), oltre un centinaio di ex-dipendenti dell’azienda di autotrasporti, ma la stessa cosa non può certo dirsi per gli autotrasportatori ai quali Artoni ha appaltato in passato moltissimi lavori. Circa 2500 lavoratori dell’indotto per i quali non c’è alcuna garanzia di pagamento e per i quali il presidente della Fai Conftrasporto Lombardia, Antonio Petrogalli, chiede alle istituzioni di intervenire attraverso “idonei strumenti per sostenere anche questi lavoratori per evitare un dramma sociale che investe tutto il territorio nazionale”. Continua a leggere