Ci sono 50mila imprese di autotrasporto “fantasma”: cancelliamole

Le infrastrutture possono essere il volano per la ripresa economica, ma hanno la necessità di tempi medio lunghi e richiedono investimenti che oggi non ci sono. In questo contesto occorre trovare proposte alternative per ridare competitività al sistema Paese, che possono venire dai trasporti e dalla logistica: si tratta solo di ridare slancio agli interventi normativi previsti dal Piano nazionale della Logistica che, pur approvato dal Cipe, non viene utilizzato. Alcuni di questi possibili interventi sono stati riproposti durante il convegno annuale sulla logistica e i trasporti che Confcommercio ha organizzato a Roma, dove, aprendo i lavori, il presidente Carlo Sangalli ha voluto ribadire come “il rispetto delle regole nel trasporto su strada e un sistema che sappia cogliere obiettivi quali la sostenibilità ambientale, economica, logistica e sociale, potranno favorire competitività e sviluppo nell’intero settore”. Regole destinate a generare spazi per le modalità alternative al trasporto su gomma e, conseguentemente, un maggior rispetto ambientale. Per comprendere quanto poco potrebbe bastare per ottenere grandi e positivi cambiamenti basta un semplice esempio: la funzionalità dei porti e la realizzazione dello sportello doganale unico potrebbero “spostare” nei nostri scali quel 30 per cento di merci indirizzate verso l’Italia e che oggi vengono sdoganate nei porti del Nord Europa. Producendo incrementi nelle entrate fiscali e opportunità di occupazione. Prevedere scelte premianti  per chi impiega automezzi ecologicamente più avanzati (compensate dai maggiori introiti Iva) favorirebbe poi il rinnovo del parco circolante,  migliorando la  sostenibilità ambientale nelle realtà urbane, con benefici evidenti, evitando il ricorso a inefficaci politiche di divieti. Infine, la cancellazione di oltre 50mila imprese iscritte all’Albo degli autotrasportatori senza possedere le caratteristiche necessarie eliminerebbe sacche di abusivismo ed evasione fiscale. Misure semplici, che non richiedono investimenti ma solo capacità di vedere il mondo dei trasporti come un sistema. Ed è proprio questa la domanda più forte emersa dal convegno di Confcommercio: fare sistema, ritornare alle scelte politiche sui temi dei trasporti, cancellando gli interventi scoordinati ma anche riducendo gli investimenti per gli interventi infrastrutturali, oggi possibili alla luce della riduzione registrata nel traffico. Scelte perfettamente adeguate. Anche alle difficili condizioni finanziarie del Paese.

Paolo Uggé

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