Pedaggi autostradali, l’Ue mette i “bollini” nel mirino: “Non discriminare gli stranieri”

I sistemi di tariffazione stradale nell’Unione europea non devono discriminare gli automobilisti stranieri: è questo il messaggio di una comunicazione adottata dalla Commissione europea e volta ad “assistere” quegli Stati membri che “stanno studiando la possibilità di introdurre nuovi sistemi” di pedaggio per le auto private. “La non discriminazione è un diritto fondamentale in base alla normativa Ue. Un cittadino britannico o francese deve poter attraversare la Slovenia o il Belgio con la stessa facilità di un automobilista residente”, ha commentato il commissario Ue ai Trasporti, Sim Kallas. “I sistemi di tariffazione stradale devono essere trasparenti ed equi per tutti”.

La direttiva Ue Eurobollo fornisce un elenco “trasparente” dei costi che possono essere addebitati ai veicoli pesanti, come i costi “dell’infrastruttura e delle esternalità” (l’inquinamento atmosferico e acustico), spiega la Commissione. “Per le automobili private non esistono tali norme – prosegue Bruxelles -, tuttavia si applicano le disposizioni di base del Trattato che vietano ogni discriminazione basata sulla nazionalità”. Ma nel corso degli anni, i sistemi di tariffazione per le automobili private “hanno dato origine a numerose denunce alla Commissione, da cui è emerso che alcune norme Ue non sono state rispettate”, spiega Bruxelles. L’esecutivo comunitario cita l’esempio dell’Austria, che nel 1996 “è stata costretta a modificare il suo piano per un sistema di bolli” che prevedeva solo quelli annuali e che la Commissione aveva giudicato “ingiusto” nei confronti degli automobilisti stranieri. Inoltre, nel 2008 la Commissione ha avviato una procedura di infrazione nei confronti della Slovenia, che aveva deciso di emettere solo bollini semestrali ma che poi – proprio grazie all’iniziativa di Bruxelles – ha introdotto bolli settimanali. Nella comunicazione, la Commissione sottolinea anzitutto la sua “netta preferenza per il sistema di pedaggio basato sulla distanza percorsa, poiché è intrinsecamente più equo e più efficace nel calcolo del prezzo rispetto a un sistema di ‘bolli adesivi’ basato sulla durata”. E poi precisa che, se si utilizza un sistema di bolli basato sulla durata, bisogna “rispettare” almeno due condizioni. Da una parte la necessità di avere, “come minimo, bolli settimanali, mensili e annuali, disponibili per residenti e non residenti”; dall’altra un “rapporto di prezzo medio giornaliero accettabile” tra il prezzo medio giornaliero pagato da un non residente – il quale utilizza un bollo a scadenza più breve – e quello pagato da un residente che utilizza un bollo a scadenza più lunga.

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