Made in Italy, nelle esportazioni le auto sorpassate dalla gastronomia

I marchi italiani di auto sono i più noti del mondo. Un nome su tutti? Ferrari naturalmente, icona del lusso. E cosa dire di Maserati o di Lamborghini, quest’ultima pur passata in mani straniere, e della De Tomaso che è al centro di una trattativa con i cinesi. I brand italiani, insomma, e comprendiamo naturalmente anche chi fa realmente i numeri nell’export come Fiat, Lancia e Alfa Romeo sono tra i leader di alcuni settori del mercato dell’auto e garantiscono da sempre forza al Made in Italy. Anzi, fino ad oggi la maggiore forza del Made in Italy, con la moda e il cibo. 

La crisi dell’auto si fa però sentire più di quella del mangiare e del vestirsi bene. Nel mondo infatti c’è chi non compra auto italiane, ma in pochi rinunciano al Made in Italy sulle tavole, che nel 2011 ha raggiunto il massimo storico oltrepassando per la prima volta quota 30 miliardi nelle esportazioni (+8 per cento), superiore alla voce autovetture, rimorchi e semirimorchi, ferma a 25 miliardi. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti che parla di crescita boom del 19 per cento nell’export della birra italiana in Gran Bretagna o del 20 per cento del formaggio in Francia.

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