Rc auto, un salasso tutto italiano
Il Senato avvia un’indagine

Dopo le polemiche legate alla crescita dei prezzi delle Rc auto, di cui Stradafacendo ha già parlato (clicca qui per leggere l’articolo), la commissione Industria del Senato ha deciso di avviare un’indagine conoscitiva sul settore. A darne notizia è lo stesso presidente della commissione, Cesare Cursi, che ha ricordato come “negli ultimi 13 anni in Italia si è registrato un incremento del 131 per cento nel settore delle assicurazioni contro il 16,5 per cento della Francia, il 30 per cento della Germania, il 67 per cento della Spagna, il 78 per cento del Regno Unito e del 35,3 per cento della zona euro”.
“In pratica”, sottolinea Cursi, “si può dire che un automobilista italiano ha pagato l’assicurazione quasi quattro volte di più di quello europeo. A distanza di sedici anni dalla liberalizzazione l’effetto più evidente in Italia è rappresentato da una tendenza generalizzata a significativi aumenti del livello dei premi richiesti per la garanzia Rca, mentre non risultano altrettanti evidenti miglioramenti qualitativi nel servizio offerto o sostanziali mutamenti a beneficio degli assicurati. Inoltre la ridotta tensione concorrenziale nel settore”, conclude Cursi, “è testimoniata anche dall’attività istruttoria condotta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che, in più occasioni, ha accertato l’esistenza di un’intesa restrittiva della concorrenza cui partecipava la maggior parte delle imprese presenti nel mercato Rca”.

2 risposte a “Rc auto, un salasso tutto italiano
Il Senato avvia un’indagine

  1. Chissenefrega dell’indagine (serve solo a buttare a mare altri soldi). Pensate piuttosto a modificare le norme e ad abbassare i costi delle polizze.

  2. Marianna non disperare. Almeno sappiamo che il Senato ha preso di mira la questione. In ogni caso i numeri di cui parla Cursi sono a dir poco scandalosi. Forse potremmo pensare a uno sciopero contro le assicurazioni, rifiutandosi di pagarle, ma francamente mi sembra di difficile attuazione. E allora ci tocca solo sperare che intervenga qualcuno mosso da un briciolo di etica. Speriamo che esista…

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