A Milano Ecopass anche per i diesel Euro 4, protestano gli artigiani

L’Ecopass lo devono pagare anche le auto diesel Euro 4 e i mezzi commerciali Euro 5 senza filtro antiparticolato, in teoria esenti per tutto il 2010. La decisione del vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, è arrivata per cercare di contrastare il livello di inquinamento. Ma fino a quando dovranno pagare? Sul sito del Comune di Milano si legge “fino a nuova comunicazione”, di sicuro c’è che almeno oggi e domani i possessori di questi veicoli dovranno pagare per entrare nella Cerchia dei Bastioni. “Siamo in una situazione borderline”, ha detto De Corato, “e consiglio ai possessori di euro 4 senza filtro di aspettare a pagare, visto che c’è tempo anche nelle 24 ore successive al transito per saldare l’Ecopass”. Insomma, l’incertezza regna sovrana e le polemiche sono infuocate.
L’ex presidente della Provincia, Filippo Penati, per esempio, ha detto senza mezzi termini: “La Moratti si decida una volta per tutte a sospendere Ecopass, inutile ad abbattere lo smog visto che si deve ricorrere ai blocchi del traffico”. L’Unrae, Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli esteri, sottolinea che “se è vero che emettono polveri sottili è anche vero che la percentuale superiore all’emissione degli Euro 4 dotati di filtro di serie o Euro 5 è minima”; in sostanza “con o senza circolazione degli Euro 4, lo stato dell’aria, l’emissione di polveri sottili non cambia”.
“Il provvedimento dell’amministrazione Comunale”, ricorda Cristina Croda, presidente di Cna Milano, “risulta tra l’altro anche dannoso per quelle imprese artigiane e pmi per cui il mezzo di trasporto costituisce una conditio sine qua non per poter svolgere un’attività che richiede anche molto spesso interventi di emergenza. La situazione diventa paradossale se pensiamo che queste imprese, credendo in un miglioramento delle proprie vetture sotto il profilo ecologico, che sembrava testimoniato anche dalla concessione di incentivi statali per l’acquisto di veicoli Euro 4”, aggiunge Croda, “hanno rinnovato in tutto o in parte il proprio parco auto trovandosi ora a dover fare i conti con un investimento reso vano da ulteriori restrizioni che implicano o ulteriori costi o un utilizzo limitato dei propri mezzi. L’impresa si trova quindi nella condizione di dover scegliere fra non lavorare nelle zone soggette a tassazione o a lavorare comunque, facendo inevitabilmente ricadere i costi sull’utente finale”.

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