2020, l’anno che rivoluzionò l’autotrasporto. Scania è pronta a trainarlo nell’era elettrica

15 settembre 2020: una data destinata a scrivere il primo capitolo di una nuova storia dell’E-mobility, a rappresentare la prima tratta di un viaggio nel futuro a bordo di camion completamente elettrici, lasciandosi alle spalle un presente e un passato, ormai secolare, “scritto” da mezzi alimentati da diversi tipi di carburanti inquinanti, sostituendo il cuore pulsante dei mezzi non più con un motore ma con potentissime batterie. È questa la svolta epocale annunciata da Scania che ha scelto proprio  la data del 15 settembre per annunciare al mondo, con un collegamento in diretta in rete  di essere pronta a mettersi alla guida di un progetto straordinario per guidare il mondo verso un futuro davvero sostenibile, a bordo di tir completamente elettrici.  I primi mezzi al mondo Scania senza un motore termico, a zero emissioni locali, con un’ autonomia di 250 chilometri e capaci  di ricaricare le batterie  da 0 all’ 80 per cento in meno di 100 minuti.Mezzi protagonisti di quello che, in collegamento diretto in streming, è stato definito un  “cambiamento epocale, una svolta storica nel mondo del trasporto”. Un passaggio destinato a fare effetto per chi , “ha vistoper la prima volta uno Scania senza il suo cuore, senza il suo motore e con invece al suo posto le nuove protagoniste, le batterie, dopo aver parlato per più di 100 anni di diversi  motori e differenti  diversi carburanti, di numero di cilindri, fra cui i leggendari 8 cilindri proprio inventati dalla casa svedese”. Una svolta storica, destinata a entrare nei libri di storia, che  arriva  cinque anni dopo la presentazione dei  primi veicoli ibridi, ancora con autonomia molto limitata, e che permette oggi”, hanno affermato i responsabili del collegamento in rete, “di lanciare qualcosa di completamente diverso”, ma soprattutto di “presentare” il ruolo cheScania ha deciso di autoassegnarsi: quello di “motrice” trainante di un intero sistema verso il cambiamento. Un “sistema” evidenziato dall’elenco dei principali “attori”, scritti in grafica su un grande cartellone alle spalle di Franco Fenoglio, ad di Italscania che ha aperto il collegamento: istituzioni, allestitori, aziende di trasporti e logistica, media, conducenti di veicoli industriali; mondo accademico, rappresentanti delle infrastrutture, fornitori di carburante e fornitori di energia, committenza. Tutti “mondi” chiamati a scendere in campo in quel nuovo gioco di squadra senza il quale l’importantissima svolta nel mondo del trasporto avviata da Scania non potrà realizzarsi, perché “solo con l’impegno di tutti”, hanno evidenziato tutti i protagonisti dello storico annuncio, “sarà possibile che il viaggio nel futuro si compia davvero assicurando la sostenibilità che il pianeta oggi non solo chiede a esige per il futuro dei nostri figli. “Perché non si riesce a fare nulla senza un gioco di squadra, condizione sine qua non per vincere le sfide del futuro, perché nel “vocabolario” di ognuno di questi mondi chiamati a costruire insieme un nuovo ecosistema la parola io  dovrà essere sempre meno presente e la parola noi sempre più importante “ come ha affermato Franco Fenoglio, evidenziando anche come occorra sempre più “coraggio di non attendere” perché “ nel mondo del trasporto e della mobilità le sfide sono la qualità della vita nelle città e la lotta al cambiamento climatico e  solo aderendo al programma di decarbonizzazione del pianeta queste sfide saranno vinte”. Seguendo la strada che porta a elettrificare oggi il trasporto pesante che non rappresenta di certo la via più facile ma sicuramente quella decisiva per chi davvero vuole  investire  sulla sostenibilità. Investimenti che, peraltro, saranno più impegnativi rispetto a quelli dei “vecchi camion con alimentazione tradizionale”, ma con i responsabili dell’area finanziaria di Scania pronti  a supportare con soluzioni diverse quella clientela che, scegliendo già oggi l’elettrico,”diventerà leader in questo nuovo cammino verso un cambiamento epocale”. Ma con Scania pronta anche ad “aprire” la strada in altri ambiti per accelerare la soluzione di altri problemi: per esempio  mettendo a disposizione di ogni cliente un team dedicato di ingegneri in grado di rispondere a ogni esigenza di progettazione per particolari  allestimenti. Oppure  diventando  i consulenti di chi vuole trasformare vecchie infrastrutture in punti di ricarica, per sviluppare la rete. “Senza voler diventare produttori di sistemi di ricarica ma forti della nostra esperienza per aiutare i partner a colmare la lacuna degli  elementi che mancano”. Elementi mancanti fra cui è indispensabile non figuri la volontà del sistema politico e sociale di spingere questo cambiamento, destinato ad avere come primo step la missione urbana.” La politica ha messo a disposizione già alcuni supporti, come  per esempio le riduzioni dei pedaggi autostradali per i mezzi meno inquinanti, ma non basta: l’investimento che occorre prevedere deve essere più importante, la spinta maggiore”, ha affermato sempre Franco Fenoglio. “Da qui in poi sarà decisivo capire quali saranno le forze politiche europee, nazionali, locali che vorranno davvero spingere in questa direzione”.

Testo realizzato da Baskerville Comunicazione srl per stradafacendo. 

6 risposte a “2020, l’anno che rivoluzionò l’autotrasporto. Scania è pronta a trainarlo nell’era elettrica

  1. Sottoscrivo quanto scritto da Claudio Fraconti a commento del video su facebook: “Franco Fenoglio l’entusiasmo di un ragazzo con l’esperienza di un uomo”. Fenoglio, conto di vederla alla guida di questi cambiamenti ancora per tantissimi anni….

    • Fenoglio a fine anno va in pensione, non sarà lui alla guida dei cambiamenti che tanto bramate; nel frattempo centinaia di aziende di autotrasporto di ogni dimensione, hanno portato i libri in tribunale dichiarando fallimento, tra queste anche qualcuna che sui social veniva presentata come società moderna e in espansione, con i nuovi camion a LNG, che da quanto scrivete saranno presto rottamati …

  2. Non so chi sia Emilio 1, che del resto, non ci mette la faccia (pubblicando il suo vero nome e cognome) e dunque sceglie di restare nel gruppo dei tanti, codardi, che lanciano il sasso e ritraggono la mano. So invece, per esperienza diretta, chi è stato e chi è il signor Fenoglio. E tanto mi basta (per sapere la differenza fra chi come lui ci mette la faccia e i poveracci che restano nell’anonimato…. ….

    • Michele benvenuto nel gruppo dei “codardi , poveracci che restano nell’anonimato” o forse sono io che non leggo il tuo nome e cognome pubblicato , come pare tu pretenda dagli altri ; comunque hai ragione , sì sono proprio un poveraccio dopo 50 anni di lavoro autonomo nel settore dell’autotrasporto di merci per conto di terzi , come prima di me lo furono mio padre e mio nonno .

  3. È indubbio che la ricerca per ridurre l’inquinamento debba percorrere tutte le strade. Nel trasporto elettrico, sulle lunghe distanze, sono scettico, sono molto favorevole nel traffico metropolitano. Si dovrebbe rinforzare e migliorare il trasporto passeggeri su ferro e, dove possibile e conveniente, abbinare anche il trasporto merci.

  4. Emilio 1 ha perfettamente ragione quando dice che chi lo critica per non firmarsi, restando anonimo, non può a sua volta non pubblicare il suo nome e cognome (Michele? nome inventato? ) ma non fa una gran figura continuando a firmarsi Emilio 1…. Che dire, due non proprio coerentissimi

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