Treno deraglia alle porte di Milano a causa del cedimento di una rotaia: 3 morti e 100 feriti

Il deragliamento del treno Cremona-Milano è stato provocato dal cedimento strutturale di una rotaia. Lo ha spiegato il direttore territoriale di Rete Ferroviaria italiana, Vincenzo Macello, sul luogo dell’incidente alle porte di Milano che questa mattina ha provocato 3 morti e un centinaio di feriti, di cui cinque molto gravi. Una vera e propria strage. Erano circa le 7 del mattino, quando un treno di Trenord carico di pendolari, il regionale 10452 partito da Cremona alle 5.32 e diretto a Milano Porta Garibaldi, è deragliato all’altezza di Seggiano di Pioltello.
Secondo una prima ricostruzione di Rete Ferroviaria Italiana, che gestisce l’infrastruttura, il treno ha percorso con alcune ruote fuori dalle rotaie circa due chilometri prima che una delle tre vetture impattasse un palo della trazione elettrica e si accartocciasse. A quel punto il treno si è scomposto. “I morti sul lavoro della scorsa settimana e, oggi, il grave incidente ferroviario a Pioltello. La Milano delle sue fabbriche e dei suoi pendolari. Milano e lavoro, intreccio indissolubile anche nei giorni del dolore”, ha scritto sulla sua pagina Facebook, il sindaco di Milano Giuseppe Sala. “Dobbiamo moltiplicare gli sforzi sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e nei trasporti. È un essenziale dovere civile”. Il sindaco ha anche detto che la politica nazionale “deve ripartire dalle infrastrutture, investiamo in infrastrutture”. La differenza tra alta velocità e linee per i pendolari “non può reggere, bisogna investire su solide infrastrutture. Lasciamo perdere i ponti sullo Stretto e investiamo sulla sicurezza ferroviaria”.

2 risposte a “Treno deraglia alle porte di Milano a causa del cedimento di una rotaia: 3 morti e 100 feriti

  1. Condoglianze alle famiglie delle vittime. Non si può morire così. La sicurezza delle varie infrastrutture è un tema troppo spesso sottovalutato. Quella ferroviaria, ma anche quella delle strade, dove tutti i giorni i camionisti viaggiano rischiando di non arrivare a destinazione. E di essere dimenticati.

  2. Non si può morire così.Lo dicono tutti all’indomani di simili tragedie. Come quella, sempre ferroviaria, in Puglia di un anno fa O come quella stradale di Annone Brianza dove un cavalcavia è crollato e il poveraccio che stava passandoci sotto è morto stritolato tra le lamiere della sua auto dirotta a una scatola di sardine. Una fine orribile. Si può crepare così? No, ma non serve dirlo. Serve agire. Le gente non può stare a guardare mentre miliardi di euro vengono bruciati in mega stipendi a politici e manager, per incapacità di governare, e in compenso non ci sono i soldi per fare manutenzione e controlli.La gente deve esigere(non chiedere, esigere) che il Governo ci presenti il conto di cosa sta facendo per rendere sicure strade e ponti, ferrovie…. Con numeri, con nomi di responsabili, in modo che i cittadini sappiano a chi andare a chiedere.Il signor Gentiloni, il signor Delrio, ma in realtà tutti coloro che hanno incarichi di responsabilità nel Governo e nem ministero, ci vogliono dire, per esempio, cosa è stato fatto in oltre 15 mesi trascorsi dal crollo del cavalcavia nel lecchese per verificare quante altre trappole mortali travestite da cavalcavia ci sono sulle nostre strade? Vorranno dirci a brevissimo cosa (e quanto) verrà fatto per verificare la tenuta dei binari, sulle nostre linee ferroviarie?Oppure ognuno di noi ogni giorno dovrà continuare ad alzarsi, magari all’alba, evento di cui molti politicanti di……hanno solo sentito parlare o hanno visto solo di ritorno da una festa, e metterei al volante o sedersi su un treno pregando perché un ponte non cada o una rotaia non si sposti facendo deragliare il convoglio?

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