Il G7 Trasporti a Cagliari mette l’Italia di fronte a un bivio: sceglierà la strada giusta?

Sarà un summit di rilevante importanza quello in programma il 21 e 22 giugno a Cagliari: il G7 Trasporti, organizzato nell’accogliente terra di Sardegna per fare il punto sulla politica dei trasporti che verrà, con la presenza della Commissaria europea Violeta Bulc e dei ministri dei Trasporti di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Usa, sarà infatti l’occasione per avere risposte strategiche da parte del nostro Governo, chiamato a un “bivio decisivo” per il futuro del Paese, con i riflettori puntati sul tema della sostenibilità; condizione indispensabile della nostra economia per poter competere e avere un futuro. Come ha voluto del resto ribadire, intervenendo al convegno organizzato lunedì 12 giugno a Roma dal Comitato centrale dell’Albo degli autotrasportatori, il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Graziano Delrio che al G7 ribadirà quanto da tempo va sostenendo: ovvero che intermodalità e logistica, elementi cardine per la sostenibilità, sono le strade obbligate da prendere per il nostro Paese, insieme a quella che prevede l’alleanza tra tutti gli attori che operano nel mondo dei trasporti per un modello di sviluppo condiviso. Senza la strada della sostenibilità non c’è futuro per l’economia italiana in quanto sarà lo stesso mercato a imporre questa via. Per questo non ci si deve far trovare impreparati, come ha evidenziato ancora lo stesso ministro.

Affermazioni nelle quali non può che riconoscersi in pieno Conftrasporto, considerato che a livello associativo è proprio questa la strada che, grazie a Confcommercio e all’intuizione del presidente Carlo Sangalli, la principale federazione dell’autotrasporto italiano ha già intrapreso. Dimostrando con i fatti, una volta di più, che Conftrasporto è la risposta associativa che mette a sistema le diverse rappresentanze che sono operanti nel mondo dei trasporti. Gomma, ferro, mare e la filiera dei servizi portuali in Confcommercio sono la riproposizione di quella che è la “casa comune” di un mondo imprenditoriale che ha l’obiettivo di dare sostenibilità ed efficienza a un sistema Paese che può essere competitivo e vincente solo se in grado di stare insieme. Muoversi nella medesima direzione è la condizione per essere più forti: non è certo chi si attribuisce, con una sorta di autoinvestitura figlia della supponenza, il compito di tutelare al meglio gli imprenditori ponendosi come un riferimento esclusivo di una sola parte di essi a rafforzare il settore. Per un’imprenditoria adulta che sia in grado di affrontare le sfide del prossimo futuro occorre una rappresentanza che veda “insieme” piccole, medie e grandi imprese. Scegliere di “viaggiare” da soli nasconde invece solo un’esigenza di visibilità, strumento attraverso il quale chi sceglie questa strada ha spesso come solo obiettivo quello di ricercare la tutela dei propri interessi.

Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio

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