Il car sharing funziona, boom di iscritti e di noleggi. Ma in che condizioni conviene davvero?

Grazie al car sharing, due utilizzatori su dieci hanno rinunciato all’auto di proprietà. È questo una tra le tante indicazioni emerse dalla ricerca “Il Car sharing in Italia: soluzione tattica o alternativa strategica?”, condotta da Aniasa, l’associazione nazionale industria dell’autonoleggio e servizi automobilistici e dalla società di consulenza strategica Bain & Company. Secondo la ricerca, a fine 2016 il “fenomeno è in grande sviluppo in diverse città italiane”, con 1.080.000 tessere di iscrizione (+70 per cento rispetto al 2015), 6.270.000 noleggi (+33 per cento) e una flotta di 6.000 veicoli (+33 per cento). 

“Il servizio di car sharing”, spiega un comunicato stampa, “è sempre più diffuso in diverse città d’Italia ed è utilizzato come strumento di mobilità, oggi ancora saltuario e sporadico, in alternativa alla vettura di proprietà ma anche – e in misura ancora maggiore – al trasporto pubblico”. L’utente tipo è il pendolare maschio, 38 anni in media, e utilizza il car sharing principalmente per motivi di lavoro (nel 55 per cento dei casi è dipendente di azienda), ma è “ancora saltuario” oltre che “poco fidelizzato al singolo operatore o allo specifico modello di auto possiede in media 2,8 tessere dei diversi fornitori, guarda alla disponibilità del servizio prima che al brand, solo nel 6-7 per cento dei casi lo usa più di una volta a settimana”. Al momento, spiega la ricerca, l’auto condivisa è “un’opportunità di mobilità aggiuntiva, eventualmente sostitutiva della seconda auto. Il 43% degli utilizzatori non è ancora pronto ad abbandonare la propria vettura e il 32% lo farebbe se solo potesse affidarsi pienamente al car sharing, ma l’11% ha rinunciato a comprare un’auto e il 6% ne ha già venduta una, passando al car sharing”. In base ai dati raccolti si stima “che ogni vettura in sharing tolga dalla strada fino a 9 automobili di proprietà; chiaramente si tratta di un valore cumulato su più anni, in quanto ogni anno sono solo i nuovi utenti che rinunciano alla propria auto, e non necessariamente da subito”, spiega il comunicato. Ma quando conviene utilizzare il car sharing? Secondo la ricerca i vantaggi economici rispetto all’auto di proprietà ci sono “con percorrenze annue medio/basse: fino a 11.800 km per una vettura grande, 8.300 km per una vettura media e 6.000 km per un’utilitaria”. Ma in realtà ci sono altri vantaggi, come “la possibilità di entrare nelle zone a traffico limitato, sostare gratuitamente nelle aree pubbliche a pagamento, evitare un consistente immobilizzo di capitale per l’acquisto del bene”. E risparmiare di più è comunque possibile. Oltre la metà degli utilizzatori, il 56 per cento, viaggia in compagnia, abbattendo ulteriormente la spesa.

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