Taxi e Ncc, presentato il decreto per togliere dalla strada gli abusivi: ecco i dettagli

Taxi fermi in varie città d’Italia per l’annunciato sciopero dei tassisti, che hanno deciso di proseguire la protesta anche dopo l’incontro di ieri al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel quale è stato presentato alle associazioni del settore la bozza dello schema di decreto interministeriale concertato con il Ministero dello Sviluppo economico che contiene, si legge in una nota del Mit, misure “tese ad impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia”. Dopo l’incontro le associazioni si sono riservate di presentare osservazioni entro dieci giorni. Ma è caos sullo sciopero. A Genova, per esempio, le associazioni locali hanno deciso di non fermarsi. 

L’incontro di mercoledì è stato aperto dal ministro Graziano Delrio e in seguito condotto dal viceministro Riccardo Nencini. Il decreto – si legge in una nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, “atteso dal 2010, affronta le competenze regionali e comunali in materia, le diverse disposizioni per i due servizi di taxi e noleggio con conducente, e prime regolazioni per l’utilizzo degli strumenti tecnologici”. “Al fine di evitare fenomeni distorsivi della concorrenza”, si legge nella bozza, “le regioni garantiscono la pianificazione dei servizi pubblici non di linea, tenendo conto delle reali esigenze del fabbisogno locale, ai fini del rilascio, da parte dei Comuni, delle licenze per l’esercizio del servizio taxi e delle autorizzazioni del servizio Ncc”. L’articolo 2 della bozza prevede l’istituzione “presso il ced della motorizzazione civile del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, di un archivio informatico nazionale di soggetti titolari di autorizzazioni di noleggio con conducente e di licenze per servizio taxi. L’archivio telematico è popolato da remoto dagli enti locali competenti al rilascio delle autorizzazioni e delle licenze”. Il decreto prevede che senza prenotazione gli Ncc non potranno sostare su strada ma dovranno rientrare nell’autorimessa. Nell’articolo 3 si legge infatti che “nei Comuni in cui è istituito il servizio taxi non è consentita, in assenza di una prenotazione di trasporto come disciplinata dal presente articolo, la sosta su strada dei veicoli adibiti a servizio da noleggio con conducente. Tali veicoli devono stazionare, in attesa di servizio, soltanto all’interno dell’autorimessa”. La bozza prevede anche l’istituzione di un registro delle app. Nell’articolo 5 si legge che “è tenuto a cura del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti il registro delle piattaforme tecnologiche di intermediazione, tra i soggetti titolari di licenza per l’esercizio del servizio taxi e le imprese titolari di autorizzazione per l’esercizio del servizio di Ncc”. Per favorire una più efficace organizzazione dei servizi “è consentito l’utilizzo di tecnologie di chiamata a distanza come”, prevede il decreto, “radio taxi o sistemi equipollenti o applicazioni web aventi analoghe funzioni. Le tecnologie di chiamata a distanza non sostituiscono il tassametro, ove previsto, ai fini della determinazione del costo del servizio per l’utente”. “I soggetti titolari e gestori delle piattaforme tecnologiche di intermediazione tra i passeggeri e i soggetti con licenza taxi o Ncc”, si legge nella bozza, devono essere iscritti al registro delle app e devono avere “sede legale e domicilio fiscale nell’ambito dell’Ue”. Il decreto apre anche all’uso del taxi collettivo. “I Comuni o nel caso le città metropolitane possono prevedere che i titolari di licenza per il servizio taxi svolgano servizi integrativi quali il taxi a uso collettivo o mediante altre forme di organizzazione del servizio”.

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