L’Europa si è espressa sui costi minimi per la sicurezza nel trasporto. L’Italia ne terrà conto?

“Conftrasporto  lo va dicendo ormai da mesi, anni. Ora che ad affermarlo sono i giudici della  Corte di giustizia della Comunità europea speriamo che qualcuno si decida ad ascoltare e ad agire di conseguenza. Anche se noto che nelle redazioni di certe testate giornalistiche una volta di più la notizia è passata inosservata”. E’ amareggiato  Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto per la “comunicazione che a volte perde per strada notizie importanti”, ma allo stesso tempo soddisfatto per la notizia, importantissima, arrivata da Bruxelles in materia di costi minimi  indispensabili per per garantire la sicurezza del trasporto merci su strade e autostrade italiane. I giudici della  Corte di giustizia della Comunità europea  hanno riconosciuto sostanzialmente che questi costi vanno pagati”, sintetizza al massimo il presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio, “e lo hanno riconosciuto rispondendo a un preciso quesito presentato dai giudici di un tribunale italiano per “capire” se un’altra disposizione europea (quella che si riferisce al rischio che possa essere pregiudicato il commercio tra Stati membri impedendo, restringendo o falsando il gioco della concorrenza all’interno del mercato comune) non dovesse annullare le disposizioni del Governo Italiano.  L’ordinanza appena pubblicata sulla Gazzetta ufficiale è chiara e credo che tutti i magistrati italiani chiamati a occuparsi di costi minimi non potranno non tenerne conto Ma anche lo stesso Governo dovrà rendere efficaci quelle norme così imprudentemente cancellate”.

8 risposte a “L’Europa si è espressa sui costi minimi per la sicurezza nel trasporto. L’Italia ne terrà conto?

  1. Ancora un’altra volta viene fuori che la ragione era della Fai e del suo gruppo dirigente che sosteneva, a differenza di altri, che il pronunciamento della Corte di Giustizia non aveva annullato i costi minimi ma solo quei costi che erano stati definiti dall’Osservatorio. Purtroppo noi siamo i soliti pecoroni che ci scordiamo tutto e continuiamo a seguire che da anni ci prende in giro.

  2. Certamente esistono delle responsabilità pesanti di qualche associazione che dice di voler difendere la categoria e poi sui costi della sicurezza non si neppure costituita per difenderli. Dopo questo pronunciamento che ricalca esattamente quanto sosteneva il presidente Fai, Uno tra i pochi a battersi per i costi della sicurezza, cosa faranno i pavidi o, peggio ancora quei dirigenti che avevano “amoreggiato” con chi invece voleva poter operare senza alcun riferimento sui costi della sicurezza?

  3. Ma nel nostro Paese non paga mai nessuno per gli errori che finiscono per danneggiare tante persone? se non ricordo male il presidente dell’Autority sulla concorrenza aveva sostenuto e minacciato il ministero dei trasporti di azione legale se non avesse eliminato le norme sui costi della sicurezza. Avvocato Petruzzella ora rivede le sue decisioni che hanno messo in difficoltà tanti piccoli operatori? avrà l’umiltà di riconoscere di aver sbagliato? eppure Le era stato fatto notare che la Sua interpretazione era molto più estesa rispetto alla sentenze della Corte di Giustizia?

  4. La sicurezza è un valore che ha la preminenza sugli aspetti economici. Questo principio l’ho sentito ribadire dal mio presidente Fai decine di volte. Anche nella vicenda della sentenza dei costi della sicurezza la posizione di Uggè è sempre stata netta. Ora la dimostrazione che aveva ragione è codificata dall’ordinanza della Corte di giustizia. Continuaiamo a seguire quelli che sono poco preparati se non a fare politica ed il baratro sarà presto una realtà.

  5. Mi aspettavo un mare di interventi invece mi pare siano piuttosto pochi per un argomento così delicato ed importante, almeno a mio giudizio. Se non interessa significa che le associazioni dovranno tenerne conto e probabilmente visto lo scarso interesse non sostenere la richiesta di ripubblicare i costi della sicurezza.

  6. Lanciamo una petizione o una raccolta firme per sostenere la richiesta nei confronti del Governo che ristabilisca la norma dei costi minimi.

  7. Forse sarà perché siamo sfiduciati soprattutto noi piccoli operatori. però non mi sento di dare torto a Giovanni. Se però ci lasciamo abbattere e non diamo forza a chi si è battuto e continua, nonostante noi, a battersi per la nostra categoria, siamo belli che fritti. A qualcuno bisogna credere. l’uomo ha bisogno soprattutto di speranza e per noi, pur con tutti i loro difetti (ma chi non ne ha?) sono solo alcune federazioni che possono darcela.

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