L’Alto Adige ferma l’aeroporto di Bolzano, al referendum stravince il no

L’aeroporto di Bolzano resta a terra. Tramite il referendum, gli altoatesini hanno detto no a una legge preparata dalla giunta provinciale che avrebbe finanziato lo scalo con l’obiettivo di rilanciarlo, dopo che molti vettori non si erano mostrati interessati alla gestione della struttura. Il 70,6 per cento degli altoatesini ha detto no. Al voto ha partecipato il 46,7 per cento degli aventi diritto (il quorum era stato fissato al 40 per cento).

Pioggia di no nelle zone più vicine allo scalo, nei comuni di Appiano e Laives, mentre i sì sono stati superiori alla media nelle vallate ladine e, in generale, nelle zone a più alto sviluppo turistico. Erano stati proprio gli operatori del settore a fare propaganda per il sì, insieme alle categorie economiche, a una parte della Svp e al presidente altoatesino Arno Kompatscher. Per il no alla struttura si erano schierate frange della Svp, gli ambientalisti e gran parte dei partiti di opposizione. “Rimango convinto che un aeroporto gestito dalla mano pubblica secondo regole ben precise sarebbe stata la soluzione migliore. Ma i cittadini hanno deciso diversamente ed è questa l’essenza della democrazia”, ha commentato il governatore altoatesino Arno Kompatscher. A questo punto, la provincia autonoma non sono non finanzierà lo scalo, ma dovrà uscire dalla società di gestione dell’aeroporto per evitare ogni sostegno pubblico e la gestione dell’infrastruttura sarà assegnata con una gara europea.

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