Anas e Ferrovie fuse in un’unica società? Il Governo si dà due mesi per decidere

Due mesi di attesa, poi (forse) sapremo se Anas e Ferrovie dello stato viaggeranno affiancate. Il Governo si è dato infatti 60 giorni di tempo per verificare la possibilità di fondere le due realtà in un nuovo gruppo infrastrutturale frutto di questa integrazione che potrebbe vedere la luce entro l’anno. L’operazione è partita ufficialmente la scorsa settimana con la riunione al ministero dell’Economia e l’apertura della fase esplorativa per la quale è stato costituito un gruppo di lavoro già al lavoro. “Ora attendiamo la fine di questi due mesi di lavoro che ci siamo dati con il ministro dell’Economia e Finanze Piercarlo Padoan, poi presenteremo vantaggi e svantaggi di questa operazione”, ha spiegato il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio, sottolineando come con un grande gruppo infrastrutturale si potrebbe vere “una progettazione più veloce e una programmazione più coordinata”. I tempi che si è dato il Tesoro, azionista al 100 per cento di entrambe le due società, sono abbastanza stringenti, come ha evidenziato il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani, che si è comunque prefissato un obiettivo personale: completare la fusione entro fine anno. “La prospettiva è costruire un grande gruppo infrastrutturale a livello mondiale”, ha spiegato ancora Armani, perché “Fs e Anas sono grandi in Italia ma piccolissime all’estero e per poter competere bisogna essere grandi e fare massa comune”. Il lavoro sarà ora focalizzato sulla necessità di rendere “la sposa”, ovvero l’Anas, presentabile per il matrimonio con Fs: e la strada è quella dell’autonomia finanziaria, coma ha spiegato sempre Armani. Per farlo, il numero uno dell’Anas punta innanzitutto a cancellare le “passività insostenibili” in bilancio come i contenziosi che Armani intende risolvere.

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