Smog in Lombardia, Legambiente accusa la Regione: “I divieti non bastano”

Raddoppiare il numero di viaggiatori del trasporto pubblico in cinque anni ed eliminare le caldaie a gasolio: sono le due misure che Legambiente chiede alla Regione Lombardia per combattere l’emergenza smog. Un problema che non riguarda solo Milano, ma praticamente tutta la regione. Soltanto nelle province di Lecco e Sondrio, infatti, non si sono superati i 35 giorni di polveri sottili sopra il livello di guardia, mentre Pavia, con 112 giorni, supera anche i 101 di Milano.

“La gravità della situazione”, scrive Legambiente in un comunicato, “sotto il profilo sanitario è affrontata in modo insufficiente dall’istituzione regionale, in particolare per quanto riguarda le due principali voci che concorrono maggiormente al peggioramento delle emissioni: trasporti e riscaldamento domestico”. Secondo la presidente di Legambiente Lombardia, Barbara Meggetto, bisogna stabilire “obiettivi di drastica diminuzione del traffico automobilistico nonché di messa al bando dei combustibili più inquinanti nel riscaldamento domestico”. Non bastano i divieti, spiega Legambiente, “né le misure promesse dall’assessore Terzi per fronteggiare le emergenze nel prossimo inverno. Occorre stimolare investimenti per far sì che in Lombardia cambi il modo di muoversi e di scaldare le abitazioni”. La richiesta è di mettere al bando il gasolio per riscaldamento favorendo il passaggio al metano o alle pompe di calore. La stima di Legambiente è che solo il 2 per cento delle caldaie vadano a gasolio ma inquinando quanto il restante 98 per cento. E per quanto riguarda il trasporto pubblico “chiediamo alla Lombardia”, spiega Meggetto, “il coraggio di una strategia che contempli, in cinque anni, il raddoppio del numero di viaggiatori trasportati dal Tpl. Solo con questi numeri sarà possibile ridurre la congestione da traffico”.

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