Lo smog uccide più di Aids e diabete, con le auto elettriche morti in calo del 70%

Lo smog uccide più persone del diabete e dell’Aids. Solo in Europa ci sono 400mila morti all’anno per l’aria inquinata: 15 volte più vittime rispetto agli incidenti stradali. Secondo un recente studio condotto dai ricercatori della University of Minnesota per ridurre le morti per smog bisognerebbe sostituire i veicoli a benzina con auto elettriche alimentate grazie all’energia prodotta da fonti rinnovabili. Una misura che da sola basterebbe a ridurre la mortalità correlata all’inquinamento atmosferico di ben il 70 per cento.

L’analisi è stata pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Science. Anche le auto elettriche alimentate con l’energia prodotta dal gas naturale avrebbero un impatto positivo sulla salute pubblica. Bruxelles dal canto suo ha cancellato l’indirizzo che stava portando a direttive più restrittive sull’inquinamento dell’aria e a rilanciare l’economia circolare creando 180mila posti di lavoro (una filiera strategica visto che, come scrive Marco Frey su Materia rinnovabile, l’ultimo decennio ha registrato una crescita delle commodities del 147 per cento).

Una risposta a “Lo smog uccide più di Aids e diabete, con le auto elettriche morti in calo del 70%

  1. Con tutto il rispetto per le persone decedute, a me pare che questa notizia abbia più fini terroristici e fini diversi, rispetto alla situazione reale. Dubito che scientificamente si possa con certezza dimostrare questo collegamento. Se non ricordo male un illustre luminare medico ebbe a dire nel passato che produce più danni una sola sigaretta che tutto l’inquinamento.
    Questi ambientalisti che vogliono vietare tutto che non sanno che un autoveicolo in colonna, anche se è un euro 6 inquina più di un euro 0 e quindi protestando contro le infrastrutture danneggiano quell’ambiente che dicono di volere difendere mi sembrano poco credibili con le loro teorie. Mi ricorda molto la battaglia sull’energia nucleare. l’Italia non ha le centrali ma subisce i rischi sia economici che derivanti dalle possibili fughe che quelle centrali dislocate ai nostri confini scaricherebbero comunque sul di noi. Anche in quel caso la domanda è se l’obiettivo vero era di tutelare l’ambiente o interessi di chi vende energia al nostro Paese è sempre rimasta senza risposta. Ma quando vedo certe battaglie, come quella contro la Tav, mi pongo delle domande.

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