È di un camionista il cadavere trovato mummificato sotto la galleria di Tarvisio

Lo avevano trovato in una nicchia della galleria ferroviaria di Tarvisio, ormai mummificato. Il suo corpo era stato notato da un tecnico addetto alla manutenzione del tunnel lo scorso 31 ottobre. Ora quel cadavere ha un’identità: quella  del 44enne Kestutis Valentinavicius, un camionista lituano, la cui fine resta avvolta nel un mistero.  Se infatti le operazioni di riconoscimento, durate quasi tre mesi, hanno dato a quel cadavere un nome e un cognome grazie agli esami del Dna, le cause della morte del camionista, scomparso il primo giugno scorso da una piazzola di sosta di Arnoldstein (Austria), sono ancora un giallo.

Era stato il cognato, con cui era in viaggio, a segnalarne la scomparsa, ma le ricerche della polizia non avevano dato esito. Fino al 31 ottobre. Incidente? Gesto volontario? Nessuna ipotesi viene scartata in questo momento. Il cadavere, che aveva addosso solo un paio di pantaloncini e una canottiera, ed era privo di scarpe ai piedi,  come è finito in una nicchia della galleria? Se l’uomo si fosse gettato sui binari, il convoglio  avrebbe dovuto dilaniarlo. Forse è stato sorpreso dall’arrivo del treno e ha cercato riparo nella nicchia restando però ferito in modo così grave da morire?  O è stato un infarto, provocato dal terrore, a ucciderlo?  O, ancora, qualcuno l’ha abbandonato lì?  L’autopsia,  eseguita dal medico-legale Lorenzo Desinan, ha riscontrato “schiacciamenti al torace e allo sterno”, non compatibili con un decesso per cause naturali, ma probabilmente neppure con l’investimento da parte di un treno.  Ora gli inquirenti attendono l’arrivo dei genitori e del cognato del camionista lituano per cercare di mettere qualche tassello in più nel mosaico…

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