Il ministro dei Trasporti non era neppure stato avvisato dei tagli all’autotrasporto…

“Con increscioso ritardo il mio Dicastero ha avuto notizia che l’articolo 17, comma 4, del disegno di legge di stabilità riduce, fino al 25 per cento, i crediti d’imposta previsti a favore degli autotrasportatori per il rimborso delle accise sul gasolio”. Comincia così la lettera che il ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture Maurizio Lupi ha inviato al presidente del Consiglio Enrico Letta e al ministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Saccomanni dopo essere stato informato che la decisione del Governo, di cui non era stato incredibilmente messo al corrente, rischiava di provocare un fermo nazionale dell’autotrasporto. “Tutto il settore è già in agitazione”, ha scritto Lupi, “e ove fosse confermata la riduzione del rimborso delle accise, da lunedì prossimo 28 ottobre si rischia un fermo completo dell’autotrasporto, con conseguenze gravissime per il Paese e per il sistema economico nel suo complesso”. Il ministro Lupi ha anche sottolineato come il taglio al rimborso delle accise vanifichi e in pratica annulli la previsione dei fondi a favore dell’autotrasporto contenuta nella stessa legge di stabilità.

17 risposte a “Il ministro dei Trasporti non era neppure stato avvisato dei tagli all’autotrasporto…

  1. Roba da manicomio. Il ministro non sa. Andiamo fino alla fine questa volta, ci stanno prendendo per il c….. (come sempre). Non credeteci più. Fatti e poi si riparte. Senza certezze tutti fermi.

  2. Questa volta è proprio la fine delle aziende di trasporto. È proprio vero, questi politici pensano solo per le loro tasche e il Paese si sta frantumando. L’importante è che la sedia resti sempre incollata al sedere.

  3. A leggere certe notizie viene da sorridere, non lo sapeva… Ma la gravità di quanto sta accadendo NON può essere sottovalutata: non il semplice fatto che si decida di rivedere l’entità dei crediti d’imposta, tra cui quello per il rimborso delle accise, quanto per l’assoluta, totale, vergognosa mancanza di rispetto per un settore che rappresenta la linfa vitale di questo Paese… Se muore l’autotrasporto muore l’Italia… abbastanza semplice come concetto, no???

  4. Forse se il ministro Lupi invece di andare in giro per televisioni a parlare di tutto fuorché di Trasporti si occupasse del suo ministero, verrebbe maggiormente coinvolto anche dal Governo …. A me sembra chiarissimo che al signor Lupi dei Trasporti non gliene può fregà de meno

  5. Non solo al ministro Lupi dei Trasporti importa poco, il peggio è che non ci capisce niente!!!! Questo governo mi fa quasi rimpiangere Berlusconi (il che è tutto dire per uno che per 20 anni ha votato a sinistra…)

  6. Cari Lettori, non avete ancora capito che per i nostri politici siamo solo dei numeri su una tabella? Fanno delle sottrazioni qua e là, un coefficiente correttivo sopra e uno sotto e alla fine guardano compiaciuti alcune cifre, spesso solo delle percentuali di quanto movimentato da una parte all’altra. Non hanno percezione di quanto e come tutto questo si mette in pratica.
    Tant’è vero che, per esempio, non hanno la più pallida idea di quanto entrerà nelle casse dello stato in fatto di IMU, TASI, TARI eccetera!!!!

  7. Faccio questo lavoro da ventitré anni, era una professione, come l’edilizia stiamo svendendo, il nostro settore a società dubbie dei paesi dell’est, i quali per acquisire clienti hanno ridotto le tariffe ai minimi storici. Con i costi del carburante – autostrade – gestione dipendenti – e tutti gli ammennicoli legati al nostro settore se ci riducono anche il recupero sull’accise chiuderanno tutte le aziende che
    pagano tasse e contributi in modo regolare, resteranno sul mercato solo quelle aziende che di tasse sentono solo parlare.
    In tutti i modi è ora di tirare fuori gli attributi e invertire il senso di marcia dando voce al nostro settore, se la manovra non desiste dobbiamo dimostrare, in modo civile, che non intendiamo scendere più a compromessi. Se fermiamo, si riparte solo dopo i fatti. UNITI CI RIUSCIREMO.

  8. A me sembra che poveraccio il signor Lupi da quando è diventato ministro dei Trasporti stia cercando di capire il più in fretta possibile. Se poi il Governo lo “scavalca” che colpa ne ha lui?

  9. Nel mondo dell’autotrasporto ci sono alcuni (non moltissimi a dire la verità) personaggi davvero competenti e seri ai quali il ministro potrebbe chiedere un aiuto. Con loro al fianco forse potrebbe evitarsi qualche scivolone…

  10. Io sto assistendo a diverse comparaste del ministro Lupi (l’ultima a Ballarò…) e onestamente non mi convince… Mi dà l’impressione di una brava persona, ha la faccia pulita, dev’essere anche un bravo cattolico, ma per stare nella piscina degli squali romani occorre ben altro…

  11. In Italia ci sono dei ministeri che non dovrebbero esistere, e quindi ministri inutili. Dall’altra parte ministeri incorporati come infrastrutture e trasporti, dove un solo ministro non può gestire tutto. Questo, che il responsabile non sappia cosa sia stato deciso e cosa sta succedendo, ne è la dimostrazione. Personalmente ritengo il ministro Lupi persona corretta e credo nella sua buona fede di quanto affermato. Non sono d’accordo con lettrice Marcella, che afferma l’incompetenza del ministro; perchè esiste una grossa differenza tra non capire niente e non potere fare niente.

  12. La verità? Non c’è più trippa per gatti. Solo carne viva per i pescecani. Per Alitalia hanno trovato una soluzione e si tratta pur sempre di trasporti. Due pesi e due misure? Quanto gli/ci è costato il giochino?

  13. Credo che sia un errore concentrarci sul dibattito sul ministro Lupi. Innanzitutto ha avuto il coraggio di rendere pubblico un fatto che in qualche modo ha dato la stura a dei commenti non propriamente positivi. Poteva tacere, ma onestamente non lo ha fatto. Quello che è importante è invece la decisa posizione che ha assunto e che è stata riportata a sostegno del mantenimento della riduzione dell’accisa. Noi ora dobbiamo sostenere questa sua battaglia e non perderci in considerazioni poco utili. Quello su cui dobbiamo concentrarci sono i fatti. E i fatti dicono che per ora l’intervento sull’accisa è solo ipotetico. Fino al momento in cui dovesse essere approvato, per senso di responsabilità dovremmo tutti con forza impegnarci per evitare l’approvazione della norma. Noi lo stiamo facendo e continueremo a farlo informando gli operatori degli sviluppi. Altri, per ragioni proprie, mirano invece a dividere la categoria. Noi pensiamo sia un grosso errore e invitiamo gli operatori a non lasciarsi coinvolgere in un’azione che, come impostata e lette le richieste, ci sembra danneggiare più che aiutare le imprese. Valutate voi se rinunciare ai controlli per combattere l’abusivismo, eliminare il Durc, rifiutare gli interventi economici decisi dal Governo, estendere al conto proprio e ai vettori esteri che effettuano pochi viaggi in Italia gli sconti sui pedaggi autostradali, producendo il riconoscimento, come già avvenuto in Francia, di qualche centesimo a viaggio, sia una scelta avveduta. Noi riteniamo che sia un errore e che questi interventi consentano di poter se non pareggiare almeno avvicinarsi ai costi dei nostri competitori esteri. Restiamo compatti e, pur con gli errori che tutti quando lavorano possono commettere, diamo forza alle associazioni responsabili che in momenti difficili come questi cercano le soluzioni possibili per aiutare le imprese.

  14. Almeno il ministro Lupi si preoccupa delle questioni che riguardano il suo dicastero. Forse dovrebbero fare altrettanto il ministro del Lavoro, a proposito della norma U.E. che consente la somministrazione di autisti dai Paesi dell’Est, a costi inferiori del 30% (minimo) rispetto ai costi del personale assunto in Italia; il ministro dell’economia, in merito ai miliardi di euro di mancate entrate fiscali, causa la non applicazione di una legge dello Stato (quella sul costo minimo della sicurezza del trasporto); il ministro dell’Interno, in vista di possibili problemi causati da chi, in caso di fermo del trasporto, si sentirà in diritto di mettere un camion di traverso e bloccare una strada.
    Forse il Governo dovrebbe preoccuparsi – e occuparsi – di tutte queste cose e iniziare a fare una politica della mobilita’ che in Italia, questa si’, e’ Ferma.
    MarcoFAImi

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