Il camionista eroe: “La vita è meravigliosa, sulle strade non mettetela mai in pericolo”

“Penso di aver fatto una cosa buona, ma chiamarmi eroe mi sembra davvero troppo. Ho fatto quello che andava fatto, per cercare di evitare che a quella povera bambina potesse succedere qualcosa di peggio di quello, già gravissimo, che le era appena accaduto. La vera eroina è lei, che in un letto d’ospedale sta ancora lottando tra la vita e la morte. Spero solo che possa guarire, e di poterla andare a salutare, a trovarla, a vederla sorridere e parlare: allora avrei la certezza che il mio gesto è servito a qualcosa”. Dal Brennero, dove si trova sulla strada del rientro dall’Olanda, con il suo nuovo carico di ostriche scaricate a Rotterdam, Ion Purice il camionista “eroe per caso” dell’Autostrada A4, dove domenica scorsa ha messo di traverso il proprio Tir per impedire che una bambina, sbalzata dall’auto in seguito a un incidente, potesse essere travolta da altri mezzi, conferma di non sentirsi affatto una persona “speciale”, ma di aver fatto quello che, forse, molti altri al suo posto avrebbero comunque fatto.

“Certo, sento di aver fatto qualcosa di buono”, ripete, “ma tutti quei titoli sui giornali e sulle televisioni mi sembrano davvero troppo. Non avrei mai pensato che un gesto simile potesse diventare una notizia così importante”. Già, perché Ion Purice, 29 anni, romeno trapiantato a Taglio di Po, a sette chilometri dalla sede della Bierreti srl di di Porto Viro, in provincia di Rovigo, per la quale lavora da tre anni trasportando alimenti freschi e pesce che poi riforniscono i grossisti del Nordest e le navi da crociera della Msc, quella manovra coraggiosa quanto generosa continua a considerarla una “cosa normale”.  E non si è sentito particolarmente eroe neppure quando la moglie Alina, dopo aver visto la tv e Internet,  lo ha chiamato al telefono per dirgli quanto fosse orgogliosa di lui: “Quello che ha avuto la reazione più normale”, dice sorridendo, “è stato mio figlio Denis, di 3 anni, che mi ha semplicemente detto ciao papà, adesso scappo perché in televisione cominciano i cartoni animati…”. Un eroe per molti, ma non per se stesso, ma soprattutto un lavoratore che pensa di aver già sprecato fin troppo tempo per parlare e che ora vuole solo tornare a occuparsi del suo lavoro, del carico di ostriche che deve arrivare a destinazione alle 15, e del fatto che fra pochi minuti dovrà dare il cambio al collega che sta guidando al suo fianco. Solo un’ultima domanda riesce a strappargli qualche parola in più: quella sull’importanza della sicurezza alla guida, delle regole da rispettare per poter salvare delle vite umane invece di metterle in pericolo, di una cultura della legalità e della sicurezza che il suo datore di lavoro, Robertino Bonato, gli ha spiegato fin dal primo giorno di lavoro, così come a tutti gli altri 47 dipendenti dell’azienda. “È vero, nella nostra azienda il rispetto delle regole è la prima regola. Chi non la rispetta può andare a lavorare da qualche altra parte, per i camionisti che non rispettano gli orari di riposo o che fanno altre cose che possono creare pericolo qui non c’è posto”, dice Ion Purice. “Ci sono colleghi che guidano sotto l’effetto di alcol o di droga? Lo so, esistono, ma penso che siano una piccolissima minoranza e che spessissimo facendo quello che fanno non abbiano assolutamente la consapevolezza di quanto può essere rischioso. Visto che sono diventato un personaggio pubblico posso rendermi utile per fare qualcosa, per convincerli a non fare sciocchezze? A questi camionisti dico solo una cosa: pensare di poter mettere in pericolo una vita è una cosa terribile, pensare di poterla salvare è una cosa meravigliosa. E io adesso penso solo che quella ragazzina che mi sono trovato davanti stesa a terra sull’asfalto fra Dalmine e Bergamo possa farcela, possa tornare a una vita normale. E penso solo a continuare a guidare, prestando la massima attenzione a non creare alcun pericolo. È questa la prima cosa a cui dovrebbe pensare chiunque guidi”. La cosa più normale del mondo, come l’aver messo un Tir di traverso in autostrada per cercare di salvare la vita a una bimba ferita…

 

7 risposte a “Il camionista eroe: “La vita è meravigliosa, sulle strade non mettetela mai in pericolo”

  1. Questo signore col suo gesto e con le sue parole mi sta facendo ricredere sulla categoria dei camionisti. Spero che quanto ha detto ai colleghi che guidato drogati o ubriachi, o, più semplicemente stanchi dopo ore di guida, venga ascoltato.

  2. Grazie Ion, sei la faccia pulita di una medaglia che purtroppo ne ha una anche molto sporca, ma spesso non per colpa nostra: per colpa di committenti STROZZINI e di datori di lavoro che cedono ai loro ricatti. Tu hai avuto la fortuna di trovare un datore di lavoro serio e onesto….

  3. I giornali e le tv si occupino dei tanti camionisti onesti e seri tutti i giorni e non solo quando c’è la notizia per aumentare i lettori!!!

  4. Non parliamo di un eroe dei fumetti!..ma di una persona qualunque che ha vinto la comune indifferenza e qualunquismo e si è esposto di prima persona nel gesto più nobile, spesso dimenticato, che la storia dell’uomo possa insegnare: valorizzare la propria vita e quella del prossimo.

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