Più sicurezza sulle strade italiane: in calo il numero di incidenti, morti e feriti

Sono 239 i morti negli incidenti stradali a gennaio e febbraio del 2012. Un dato decisamente migliore (-22,7 per cento) rispetto agli stessi mesi del 2011, quando sulle strade morirono 309 persone. I dati, presi dai rilevamenti degli incidenti di polstrada e carabinieri, sono stati forniti dal ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, nel corso di un’audizione alla commissione Trasporti della Camera. Complessivamente, a gennaio e febbraio si sono registrati 12.435 incidenti stradali (-11,5 per cento rispetto al 2011). In calo anche i feriti, passati da 9.179 a 7.851 (-14,5 per cento).

La tendenza alla diminuzione di incidenti e vittime fa seguito a quella registrata già nel 2011, quando ci furono 2.197 morti (261 in meno rispetto al 2010) e 95.961 scontri (9.045 in meno dell’anno precedente).
Ma sul fronte della sicurezza c’è ancora molta strada da fare. Come ha spiegato il ministro dell’Interno alla Camera, ci sono sanzioni inadeguate nei confronti di comportamenti pericolosi degli automobilisti come il mancato rispetto della precedenza, la guida distratta (uso di telefonino, ecc.), omesso rispetto della distanza di sicurezza, eccesso di velocità, violazioni della segnaletica stradale, mancato rispetto delle regole relative al sorpasso. “Dall’esame delle cause degli incidenti stradali”, ha rilevato la Cancellieri, “emerge che alcuni comportamenti effettivamente molto pericolosi non sono oggetto di sanzioni adeguate e, perciò, dissuasive. Basti pensare, ad esempio, alle violazioni correlate al mancato rispetto delle regole di precedenza che, pur incidendo pesantemente, in percentuale, sugli incidenti stradali (oltre il 25 per cento dei casi), sono punite meno gravemente di condotte che sono di gran lunga meno pericolose (ad esempio quelle relative al sorpasso)”. Per tutti i comportamenti più pericolosi, ha sottolineato il ministro, “sarebbe necessario individuare strategie di contrasto più efficaci e sanzioni più dissuasive”.

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