Rc auto, truffe nel mirino: potrebbe sparire l’indennizzo per il colpo di frusta

Nel mirino finiscono i “colpi di frusta”, quelle lesioni al collo che spesso vengono lamentate da chi fa un tamponamento automobilistico. La proposta di rendere non più rimborsabili le lesioni di piccola entità, non riscontrabili attraverso accertamenti clinici strumentali, è contenuta in diversi emendamenti dal decreto per le liberalizzazioni firmati dai senatori dei più diversi gruppi: dal Pdl al Pd, dall’Idv al Terzo Polo. Ma non è l’unica norma che punta a frenare le truffe nel settore. Tra le ipotesi c’è infatti quella di istituire, accanto alla banca dati dei sinistri, anche due specifiche “anagrafi”: la prima con il nome dei testimoni, la seconda con quello dei danneggiati, con l’obiettivo di stanare le truffe seriali.

Le novità emergono dalla lettura degli emendamenti degli articoli 31-34 del decreto che puntano a modificare, talvolta precisandole, le norme sulle liberalizzazioni nel settore assicurativo. Sul colpo di frusta, che servirebbe ad allentare la morsa sul settore assicurativo da parte di molti automobilisti, si tratta di un emendamento quasi-fotocopia presentato tra gli altri dal capogruppo Pdl, in commissione Industria, Enzo Ghigo, dai senatori del Pd Anna Rita Fioroni e Gian Carlo Sangalli, dalla senatrice Idv Patrizia Bugnano e dagli esponenti del Terzo Polo, Enrico Musso e Gianpiero D’Alia.
La modifica – spiega la relazione illustrativa – mira ad evitare per le lesioni di piccola entità il risarcimento da danno biologico permanente se il danneggiamento è soggettivo e non è quindi constatabile con accertamenti clinici strumentali obiettivi. La norma – viene spiegato – è già prevista in altri Paesi, come la Francia, dove per le lesioni fino a 2 punti percentuali di invalidità permanente viene risarcito solo il danno biologicamente temporaneo oltre alle spese mediche. Tra questi rientrerebbe il “colpo di frusta”, tema sul quale da sempre si lamentano speculazioni. A conferma viene citata la differente diffusione del fenomeno nelle diverse aree territoriali italiani: in alcune realtà, soprattutto nel Sud Italia “la percentuale dei sinistri con lesioni”, è scritto nella relazione illustrativa, “fa infatti registrare punti anche superiori al 40 per cento rispetto alla media”.
Motivata da una stretta alle truffe è anche la norma che introduce le anagrafi dei testimoni e dei danneggiati, consentendo l’accesso alle assicurazioni. Anche in questo caso si tratta di una proposta contenuta negli emendamenti dei diversi gruppi parlamentari. Altre norme, invece, puntano a rendere più stringente il meccanismo di sconto per la “scatola nera”, prevedendo un obbligo di sconto di almeno il 10 o il 20 per cento, mentre in altri casi ci si accontenta del fatto che lo sconto debba essere superiore al costo per l’acquisto e l’istallazione dell’apparecchiatura. Più difficile, invece, che venga approvato un emendamento che fissa un tetto agli adeguamenti tariffari, proposto da un solo senatore: stabilisce che, per chi non ha fatto incidenti, l’aumento annuale non possa eccedere il tasso di inflazione rispetto all’ultimo premio assicurativo pagato.

Una risposta a “Rc auto, truffe nel mirino: potrebbe sparire l’indennizzo per il colpo di frusta

  1. E perchè questo comparto dovrebbe avere un aumento autorizzato dalla legge e l’autotrasporto no? E perchè non può essere previsto uno sconto tariffario per chi usa il veicolo saltuariamente? E perchè non introdurre l’anagrafe delle compagnie che attraverso operazioni finanziarie a dir poco spregiudicate, hanno affossato i loro bilanci?

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