“Chi spinge a non rispettare i costi minimi per la sicurezza dev’essere indagato”

“Le leggi dello Stato vanno rispettate e chiunque non le rispetti va punito. E ugualmente va punito chi  dovesse invitare altri a non rispettare le leggi, magari ricattandolo, magari dicendogli: “se non accetti le mie  regole – ovviamente fuorilegge – dò il lavoro a qualcun altro. E questo discorso vale anche per la legge sui costi minimi per la sicurezza del trasporto merci. Spero che la magistratura apra immediatamente un’inchiesta, per istigazione a delinquere, nei confronti di chiunque dovesse incitare imprese di autotrasporto a non rispettare i  costi minimi per la sicurezza nei trasporti, costi minimi previsti da una legge dello Stato per  salvaguardare la sicurezza dei cittadini tanto cara al nostro amato presidente Napolitano”.

A riaccendere  lo scontro fra committenti e autotrasportatori sul caso costi minimi (che nei giorni scorsi ha visto scendere in campo anche i rappresentanti della grande distribuzione, preoccupati dal fatto che possano incidere pesantemente sul costo finale del prodotto e quindi sul portafogli del consumatore) è Doriano Bendotti, segretario provinciale della Fai di Bergamo, pronto a far finire tutto in un’aula di tribunale. “Leggo che  il procuratore di Milano, Edmondo Bruti Liberati ha correttamente  aperto un’inchiesta imputando al direttore di Libero il reato di vilipendio al capo dello Stato partendo dalla lettura del giornale”, aggiunge Bendotti ” a conferma che  l’obbligatorietà’ dell’azione penale esiste e va applicata. E allora perché’ non aprire analogamente un’inchiesta per istigazione a delinquere, reato  punito dall’articolo 414 del codice penale, contro eventuali committenti che invitassero a violare la legge sui costi minimi ogniqualvolta si dovesse leggere sui giornali che qualcuno invita, con articoli o anche con qualsiasi altra pubblica  forma di comunicazione, a scendere sotto i costi minimi previsti per legge?  La sicurezza sulle strade non è merce sulla quale mercanteggiare, magari truccando i conti come sta facendo chi afferma che costi aggiuntivi minimi possano far scattare aumenti stratosferici nella borsa della spesa degli italiani. E per impedire che imprese di autotrasporto poco serie possano accordarsi con committenti altrettanto poco seri accettando di lavorare sotto la soglia minima dei costi definiti per legge, invito fin d’ora tutti gli autotrasportatori professionali a segnalare eventuali casi. Da girare alle procure della Repubblica perchè aprano uin’inchiesta….”

12 risposte a ““Chi spinge a non rispettare i costi minimi per la sicurezza dev’essere indagato”

  1. Qualcuno in Fai (visto che il signor Bendotti è un esponente di Fai) può prendersi la briga di girare la cosa anche al ministero di Grazia e Giustizia e alle procure della Repubblica di tutta Italia?

  2. …il settore dell’autotrasporto è sempre stato “l’ultima ruota del carro”… a parte la pessima battuta 😉 è sconcertante constatare di continuo come la committenza si disinteressi completamente delle normative vigenti, anche di quelle che presuppongono responsabilità penali.
    Vi è una mancanza pressoché totale nella formazione/informazione del personale addetto nelle aziende e anche quando la formazione c’è, si preferisce chiudere uno… o meglio due occhi di foronte a doveri che comportano costi maggiori.
    In un settore in cui il merito e la competenza non sono quasi mai premiati, in quanto il prezzo è l’unica vera discriminante, erano ESSENZIALI normative che facessero leva sulle responsabilità della committenza, così come era NECESSARIO stabilire dei costi minimi.
    Il nostro non è un lavoro qualunque. È un’attività dalla quale dipende la sicurezza e la salvaguardia non solo del personale addetto, ma di tutta la comunità. La situazione in cui si versava, dato il continuo ribasso dei prezzi, era disastrosa, nonchè umiliante per le imprese serie.
    Detto questo, è palese che le nuove normative non abbiano ancora sortito gli effetti desiderati; i costi della sicurezza vengono costantemente aggirati, così come i pagamenti a 60gg e gli altri aspetti stabiliti per legge… certo è che se gli autotrasportatori fossero più coesi tra di loro, la committenza non potrebbe fare altro che adeguarsi verso richieste comuni.
    Infatti, se noi per primi iniziamo a chiudere un occhio sulle scadenze, abbassare un prezzo oltre misura, ecc ecc ecc per portarci a casa il cliente, quello che inizialmente è un risultato si trasformerà presto in un boomerang…così come è stato in questi ultimi anni.
    Grazie per l’attenzione e buon lavoro corretto a tutti! :-))

  3. Stamane è uscita un’integrazione ai divieti di circolazione imposta per decreto, il primo divieto integtrativo è per venerdi 22… Così quel poco di lavoro che siamo riusciti a programmare va a farsi benedire… E noi continuiamo a subire… Ma è mai possibile continuare a essere bistrattati sia dalle istituzioni, sia dalla committenza, e mi riferisco ai costi minimi? Se è vero che trasportiamo piu’ dell’80per cento di merci su strada e siamo di vitale importanza per il Paese, perchè non riusciamo a farci rispettare come dovremmo? Qualcosa mi sfugge!!! Ditemi dove siamo carenti.

  4. Spettabile redazione del blog Stradafacendo, sono un piccolo trasportatore di Ravenna e opero prevalentemente nel settore della grande distribuzione. Sto seguendo le prese di posizione che criticano l’applicazione dei costi minimi di sicurezza e sinceramente non me l’aspettavo da colossi come quelli citati che fossero cosi’ poco sensibili al tema della sicurezza. Non voglio esasperare gli animi con richieste di intervento della magistratura perche’ in questo Paese ormai sembra che non si possa fare piu’ nulla senza l’avvallo dei magistrati. Una domanda vorrei che giraste ai committenti della Grande distribuzione a cominciare da chi e’ uscito con le critiche ieri su i giornali: quanto vale la vita per voi? Dei lavoratori del trasporto e/o dei vostri clienti che vengono a fare la spesa ?

  5. Anch’io sono una piccola autotrasportatrice, ma di Piacenza. In questi giorni un gruppo di immigrati incazz… dipendenti di una cooperativa al servizio di TNT ha organizzato una protesta impedendo ai camion di uscire dal terminal. Si sta muovendo il mondo ed anche il Sottosegretario, il Prefetto, il Sindaco, i sindacati e chi più ne ha più ne metta. Da TNT piovono dal cielo, non sapevano, non potevano, non controllavano nonostante qualche mese fa alcune loro filiali lombarde siano state commissariate per infiltrazione mafiosa. Venerdì ci sarà l’incontro in Prefettura alla presenza del Sottosegretario al quale mi rivolgo attraverso questo blog affinchè disponga i controlli dovuti, anche sul rispetto dei costi minimi di sicurezza e sulla regolarità dei contratti di trasporto. Non possiamo lasciare che questa battaglia sia portata avanti da quegli immigrati che tanto sono detestati. Devo dire mio malgrado che hanno molto più coraggio di noi. Ahimè!

  6. Ma quando diverremo grandi e maturi? Cosa altro possono fare le associazioni per noi. Oggi abbiamo a disposizione delle norme che ci consentono di poterci tutelare. Non possiamo pensare che siano gli altri a doverlo fare. Quello che potevano fare per noi lo hanno già fatto. Se poi la nostra poca volontà di voler divenire operatori adulti riesce a farci mettere sotto anche con queste normative, allora è giusto che ci calpestino. Non sarà colpa delle associazioni, ma solo nostra. Non abbiamo ancora capito chi opera veramente per fare i nostri interessi e ci facciamo prendere in giro da chi per sfruttarci meglio ci tiene divisi. È la storia di sempre. Antonio, un trasportatore deluso dai propri colleghi.

  7. Giusto l’appello alla magistratura ma non succederà nulla. Se non c’è di mezzo la politica loro non si muovono. L’altro giorno dichiarano decaduta un giunta perchè non sono garantite le quote rosa; settimana scorsa sostengono che per la sicurezza bisogna fermare i mezzi pesanti nei giorni che precedono e che seguono le festività; se devono perseguire un uomo politico o uno scandalo allora l’azione diventa obbligatoria ma se si tratta di aprire una indagine sulle condizioni nelle quali tanti autotrasportatori sono costretti a operare perchè in stato di necessità: o accetti le disposizioni o perdi il viaggio o il lavoro, allora l’azione diventa discrezionale. Si potrebbe conoscere quante indagini hanno aperto di fronte a incidenti mortali o con geriti gravi che si sono verificati dopo l’entrata in vigore delle norme del Codice della strada che prevedono accertamenti nei confronti di tutti i componenti della filiera? Hanno mai chiamato qualche rappresentante di federazioni per cercare di approfondire gli obiettivi delle disposizioni sulla sicurezza e sui costi minimi? Io credo di no. Signori magistrati aiutateci a lavorare in sicurezza per gli altri cittadini e per le nostre famiglie.

  8. Sono un autotrasportatore siciliano. Da noi purtroppo a molti committenti non interessano proprio i prezzi minimi, tanto ci sono quelli che gli fanno i trasporti come vogliono loro e nessuno indaga. Io timidamente cerco di farli rispettare, ma vedo che sto perdendo solo lavoro (in certi casi non rispettano neanche le ore di guida).

  9. Lodovico ha colto nel segno. Nessun magistrato si occupera’ delle nostre questioni. Allora lancio un appello attraverso il blog a uno stimatissimo (e preparatissimo in temi di sicurezza sul lavoro) procuratore, il dottor Raffaele Guariniello, affinche’ si occupi delle nostre problematiche. Sono sicuro che se lo facesse darebbe una scossa a tutto il sistema colpendo non solo i committenti ma anche tanti nostri colleghi autotrasportatori che (forse per sopravvivere) spesso mettono all’ultimo posto la sicurezza sul lavoro. Dottor Guariniello, ci pensi: glielo chiedono 296 famiglie di morti nel settore (dati Inail 2010) oltre che i cittadini a cui si mette a rischio la vita per strada.

  10. Concordo con Anna. L’autotrasporto è stato da sempre considerato “l’ultima ruota del carro”. Il trasporto per i commitenti è una cosa scontata “tanto c’è sempre chi lo fa”. A scuola ci è stato insegnato che non c’è economia se non c’è trasporto. Il trasferimento delle merci nello spazio è alla base di ogni e qualsiasi attività. Questo principio basilare non viene minimamente preso in considerazione perchè in Italia non esiste la cultura del trasporto, anzi questa viene vilipesa e, come si vede, contrastata in ogni sua forma. Si dovrebbe invece al contrario far conoscere bene, divulgare e difendere un settore fondamentale dell’economia, senza il quale tutto non avrebbe senso. Queste vittorie che si cantano sono un paradosso di chi crede di aver difeso i diritti del consumatore, quando invece la verità, la realtà è totalmente al contrario. Bravi questi signori. Questi divieti alla fine si ritorceranno proprio su di essi e sui consumatori tutti, con ulteriore appesantimento economico anche di coloro i quali, gli autotrasportatori, effettuano un servizio così delicato e fondamentale per tutti.

  11. Perché invece di sanzionare le aziende che non rispettano la normativa sui costi minimi con sospensione dei benefici fiscali ( cioè è come dire: se ti comporti male lo dico a tua mamma) l’ agenzia delle entrate sempre su segnalazione delle associazioni dell’autotrasporto potrebbe iniziare verifiche presso tali aziende ! Vedresti come corrono.

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