Malpensa, il nuovo piano Alitalia
fa decollare le polemiche

Il nuovo piano di Alitalia su Malpensa ha scatenato un putiferio. La decisione della compagnia aerea di avvicinarsi al mercato dei low cost utilizzando Air One, che sarà il brand principale su Milano dei collegamenti a breve e medio raggio, ha scatenato un fiume di reazioni. Se la strategia raccoglie l’applauso del presidente dell’Enac, Vito Riggio, di diverso avviso sono il presidente della Sea (la società che gestisce gli aeroporti milanesi), Giuseppe Bonomi, che liquida la questione con un diplomatico “Il piano di Alitalia non ci disturba” e ”Alitalia non è più un vettore di riferimento, ma uno dei clienti importanti di Malpensa”. Decisamente scontenti il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e il suo rivale alle prossime elezioni, Filippo Penati.
Ma andiamo con ordine. Giovedì a Malpensa, Alitalia ha presentato il piano triennale di sviluppo sugli aeroporti milanesi. “Un prodotto”, come recita il comunicato stampa della compagnia aerea, “profondamente rinnovato, su misura per il passeggero business e per quello leisure. La nuova offerta del Gruppo Alitalia sul bacino di Milano sarà operativa dal 28 marzo, data di avvio della stagione estiva 2010 e giorno dell’inaugurazione dei voli del nuovo Smart Carrier Air One dalla base di Malpensa verso 14 destinazioni in Italia e nel bacino del Mediterraneo”. Che, come spiega Alitalia, non è un low cost, ma ci si avvicina molto. “Malpensa sarà anche la base della nuova offerta di Air One, di cui prende avvio il riposizionamento strategico secondo un modello innovativo di Smart Carrier, grazie a un’offerta di voli a tariffe particolarmente convenienti – a partire da 25 euro per le destinazioni nazionali e 70 euro per quelle internazionali – ma senza la rinuncia ai vantaggi per i passeggeri offerti dalle compagnie tradizionali (a differenza delle compagnie low cost, Air One offrirà infatti, senza costi aggiuntivi, l’assegnazione del posto, il trasporto della valigia e l’accumulo di punti Mille Miglia, e il chek-in in aeroporto). Il nuovo modello di business di Air One da Malpensa conserva le possibilità di acquisto sia diretto, attraverso Internet e call center dedicato, che indiretto, attraverso agenzie di viaggio”.
Se a Vito Riggio, presidente dell’Enac, il nuovo piano piace (“La scelta Alitalia di potenziare l’attività operativa sugli scali di Malpensa e Linate è un’ottima notizia. Il piano Alitalia-AirOne conferma la vitalità della nuova compagnia aerea e soprattutto amplia l’offerta a vantaggio dei passeggeri italiani ed esteri, in aperta competizione ora anche nel settore low cost”), non è proprio felicissimo Giuseppe Bonomi, presidente di Sea: ”Non è importante condividere le strategie”, riporta un’agenzia Asca. “Il nostro obiettivo è far crescere il sistema aeroportuale milanese e di riportarlo a un modello hub, e Alitalia non si sta accreditando per diventare il vettore di riferimento, ma per consolidare la sua presenza nell’aeroporto”. Malgrado l’abbandono di Alitalia – si legge su Asca.it – e la crisi che ha travolto anche il traffico aereo, Bonomi ha sottolineato come negli ultimi nove mesi del 2009 a fronte di un calo medio dei passeggeri in Europa dell’8 per cento, Malpensa sia cresciuta del 3 per cento e nel gennaio del 2010 la tendenza si è consolidata con una crescita del 9,5 per cento. E anche Linate, ha sottolineato Bonomi sta registrando uno sviluppo positivo.
Deluso anche Roberto Formigoni: “Le scelte di Alitalia”, ha detto il presidente della Regione Lombardia all’Ansa, “continuano a penalizzare Malpensa, ma a dispetto di Alitalia Malpensa cresce lo stesso e noi continueremo a farla crescere”, ribadendo che lo scalo “è uno degli aeroporti europei cresciuto di più nel 2009, nonostante l’abbandono di Alitalia”. Alitalia, secondo Formigoni, “fa una scelta che abbiamo sempre considerato negativa per la stessa compagnia di bandiera perché ormai la bandiera è logora assai visto che nel Nord il servizio che Alitalia rende è sempre più scarso e insoddisfacente. Noi”, ha concluso, “continuiamo a crescere con le scelte che abbiamo già fatto sia sul versante internazionale sia sul versante interno, usando altre compagnie”.
Infuriato anche Filippo Penati, avversario di Formigoni alle prossime elezioni regionali: “I lombardi hanno bisogno di amministratori con la schiena dritta”, scrive il candidato del Pd sul suo sito internet. “La nuova Alitalia dei cavalieri bianchi e della cordata di patrioti che ha bloccato, con la complicità di Berlusconi e Formigoni, la vendita ad Air France sta dando il colpo di grazia a Malpensa. In questo anno, infatti, non c’è stato un maggiore impegno della nuova Alitalia su Malpensa, ma bensì un’ulteriore riduzione delle rotte. E per il futuro è in programma un’ulteriore contrazione dei voli dell’aeroporto varesino, con sempre di più un impegno verso il traffico low cost che non è la missione per la quale è nato il grande aeroporto intercontinentale di Malpensa. Ma soprattutto non è ciò di cui ha bisogno il sistema economico e produttivo lombardo”.

Una risposta a “Malpensa, il nuovo piano Alitalia
fa decollare le polemiche

  1. Quando si mette in mezzo la politica politicante si crea sempre confusione. Prima si lamentavano che Alitalia riduceva i voli. Oggi che si incrementano ecco che le lamentele incomprensibili si sprecano. La smettano di fare politica con le aziende. Ha ragione Riggio: è un’opportunità per Malpensa che va colta.

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