Sei aerei su sette atterrano
con pneumatici ricostruiti

Andate in giro con pneumatici ricostruiti e non vi sentite sicuri? State tranquilli perché in realtà anche sei aerei su sette atterranno grazie a gomme ricostruite. Il dato, diffuso dall’Airp (Associazione italiana ricostruttori pneumatici), è un’ulteriore testimonianza di come gli pneumatici ricostruiti siano assolutamente sicuri, tanto che, nonostante le rigidissime norme di sicurezza sul trasporto aereo, uno pneumatico per aereo viene ricostruito mediamente sei volte, come testimoniano i dati forniti dal Trib (Tire Retread & Repair Information Bureau).
Tra l’altro, precisa in una nota l’Airp, anche gli aerei militari e gli aerei utilizzati dalle scuole di volo, oltre a quelli appartenenti a compagnie aeree commerciali usano pneumatici ricostruiti.
Gli pneumatici per aereo devono possedere caratteristiche particolari: a cominciare dal peso, che può essere anche 17 volte superiore rispetto a quello di un normale pneumatico per auto. Ma devono comunque essere leggeri in proporzione alle dimensioni e sufficientemente forti da resistere a grandi sollecitazioni, soprattutto nella fase di atterraggio. Il modo  in cui sono utilizzati porta a un veloce consumo del battistrada, ma la struttura portante resta integra anche quando l’usura ha portato la profondità del battistrada vicino al margine di sicurezza. E così, grazie alla ricostruzione, è possibile dotare le strutture portanti usate di un nuovo battistrada, naturalmente dopo aver eseguito rigorosi controlli per verificare che siano ancora perfettamente integre le loro caratteristiche di sicurezza e la loro funzionalità.
L’uso dei ricostruiti, poi, consente alle compagnie aeree anche notevoli risparmi, se si considera che, secondo Skytreads (azienda americana specializzata nei pneumatici per aerei) il costo degli pneumatici è per importanza la terza voce di spesa (dopo il personale e il carburante) per le compagnie aeree. Inoltre, si risparmia anche in materia prima, visto che per un nuovo pneumatico per aereo servono 22 galloni di petrolio, mentre per ricostruire il battistrada ne bastano sette.
Oltre a consentire risparmi in piena sicurezza alle compagnie aeree – sottolinea sempre l’Airp – la ricostruzione ha una notevole importanza sul piano ambientale. Anche nel trasporto aereo, infatti, come in tutti i settori del trasporto su gomma, pneumatici che avrebbero raggiunto la fine del loro ciclo di vita, grazie al processo di ricostruzione, possono essere riutilizzati diverse volte prima di essere smaltiti. In questo modo il loro processo di trasformazione da prodotti a rifiuti può essere notevolmente rallentato, con grande beneficio per l’ambiente.

Una risposta a “Sei aerei su sette atterrano
con pneumatici ricostruiti

  1. Salve, faccio il gommista da trentadue anni, ma sono sempre stato affascinato dai pneumatici avio e mi piacerebbe tantissimo poter lavorare su questi velivoli. vorrei un consiglio su come fare per avere informazioni in merito opp a chi rivolgermi per eventuali delucidazioni e consigli. Grazie mille.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *