Berlusconi ai trasportatori: “Siete fondamentali per il futuro dell’Italia”

“Cari amici, sono lieto di rivolgervi un saluto cordiale e anche un ringraziamento sentito per il vostro impegno come categoria fondamentale per la competitività del nostro sistema economico. Sono certo che, con l’occasione, affronterete in modo costruttivo i principali temi che toccano la vostra attività di imprenditori che tanto contribuisce allo sviluppo economico del nostro Paese”. Inizia così il messaggio che l’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha voluto far avere alle centinaia di imprenditori del settore dell’autotrasporto  riuniti a Montecatini Terme in occasione del 50° anniversario di fondazione della Fai, la Federazione autotrasportatori italiani. Continua a leggere



Autotrasporto: ricavi in calo, pagamenti in ritardo e niente crediti dalle banche

È bassissima la fiducia riposta dalle imprese dell’autotrasporto e della logistica nell’andamento dell’economia italiana, e negativa è anche la visione del futuro, delle prospettive di lavoro della propria impresa. È quanto emerge da un’indagine realizzata da Fai Conftrasporto  in collaborazione con Format Ricerche che verrà illustrata a Montecatini Terme il 15 e 16 giugno in occasione del convegno organizzato in occasione dei 50 anni di vita della Fai, la federazione autotrasportatori italiani. “Un’indagine che evidenzia innanzitutto una sensibile riduzione dei ricavi per le imprese, che nei sei mesi presi in esame, quelli a cavallo tra il 2012 e il 2013, hanno anche visto peggiorare la situazione dell’occupazione, mentre i costi di esercizio continuavano ad aumentare e il fenomeno dei ritardi nei pagamenti da parte dei clienti a peggiorare”, svela Pasquale Russo, segretario generale di Conftrasporto, anticipando alcuni risultati dell’indagine. Continua a leggere



La solidarietà viaggia sui Tir: un milione di euro donati da Fai Conftrasporto in 10 anni

Un milione di euro donati in beneficenza negli ultimi 10 anni di attività. Una conferma della straordinaria attenzione che Fai Conftrasporto ha sempre riservato a chi ha avuto meno fortuna e che a Montecatini Terme, dove il 15 e il 16 giugno la federazione si riunirà per festeggiare il 50° compleanno, verrà ribadita nel modo più concreto: salendo a bordo del progetto  “Un sorriso per Hargeisa”, portato avanti dalla Marco Berry Onlus Magic for Children, con lo scopo di collaborare alla costruzione di un ospedale pediatrico completamente gratuito per i piccoli che necessitano di assistenza ad Hargeisa, nel Somaliland, il paese con la più alta mortalità infantile al mondo. “Nel Somaliland un bambino su quattro muore prima dei cinque anni per malnutrizione, dissenteria e problemi respiratori”, spiega Primo Santini, amministratore delegato di Fai Service, società di servizi di Fai Conftrasporto. Continua a leggere



Soldi per l’autotrasporto, a giorni la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale

Allarme rientrato. Il rischio che migliaia di imprese di autotrasporto e della logistica possano veder “congelati” i fondi stanziati dal Governo per le imprese del settore (rischio provocato dalla richiesta di una casa costruttrice di camion di poter usufruire dei fondi stanziati per l’acquisto di veicoli di ultima generazione, anche solo con la prenotazione, con la conseguenza di portare a una  modifica al decreto e, di conseguenza alla ripetizione delle procedure amministrative necessarie per rendere spendibili le risorse) sembra scongiurato. Continua a leggere



Fermo dell’autotrasporto, la Fai non ci sta: “È inutile e affosserebbe l’Italia”

“Apprendo dell’ennesima minaccia di agitazioni con un fermo di cinque giorni dichiarato da alcune associazioni di secondo ordine. Evento nefasto, privo di fondamento, che affosserebbe definitivamente l’Italia, l’economia dell’intero Paese. Una dichiarazione di pochi, assolutamente non condivisa con gli operatori del trasporto, che rischia di pregiudicare il futuro di tutti”. Lo afferma il vicepresidente vicario di Fai Conftrasporto, Giovanni Agrillo. “Dopo mesi di latitanza si risvegliano dunque i vichinghi del trasporto soprattutto in terra di Sicilia, spinti spesso da interessi economici soggettivi e non dal bene per la categoria”, prosegue Agrillo.  Continua a leggere



I conti dell’Aci sono in rosso? E il Governo aumenta del 30 per cento il Pra

“In questi ultimi mesi  si è molto parlato di tagli alla spesa pubblica, di riduzione dei costi della politica e di abolizione delle Province. Belle parole che nessuno ha però mai trasformate in fatti concreti. In compenso oggi scopriamo che il Governo invece di ridurre le spese della pubblica amministrazione tagliando un’inutile burocrazia, aumenta il carico fiscale a danno di cittadini e imprese per mantenere una doppia struttura burocratica”. Con queste parole Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Conftrasporto, ha commentato la sottoscrizione del decreto, firmato il 2 aprile il ministro dell’Economia e delle Finanze Vittorio Grilli, con cui il governo ha aumentato del  30 per cento le tariffe del Pra, il pubblico registro automobilistico. Continua a leggere



L’allarme neve ha fermato inutilmente migliaia di tir. Ora il Governo paghi i danni

Un’azione legale contro chi, agendo irragionevolmente, ha ordinato il divieto di viaggiare a migliaia di tir in 11 regioni italiane, in previsione di nevicate che in alcuni casi non hanno superato i pochi centimetri di spessore. A promuovere l’azione legale è il presidente di Fai Conftrasporto Paolo Uggè che, in un comunicato stampa, conferma di “aver dato mandato ai legali della federazione per procedere con le azioni più opportune contro l’irragionevole provvedimento generale che ha prodotto la sospensione dell’attività di molte imprese, determinando danni economici. La confusa gestione della discriminante e irragionevole ordinanza, nata da previsioni diramate dalla protezione civile che da tempo erano ormai conosciute, ha reso caotica una situazione già difficile”, sottolinea Paolo Uggè. “Quello che manca sono le motivazioni oggettive che hanno indotto a vietare la circolazione dei mezzi pesanti e non di altri automezzi che percorrono le strade.  Continua a leggere



Ecco la prova: l’Italia assume camionisti dell’Est a 380 euro di stipendio al mese

L’intestazione, in cima alla pagina a sinistra, recita Pracovnà Zmluva.  E più sotto  c’è scrittala parola zamestnavatel,  seguita  da altri termini incomprensibili come sidlo, zastupena… Fortunatamente a destra, c’è la traduzione in italiano che spiega come quel foglio sia un contratto di lavoro e come le scritte sotto l’intestazione indichino il datore di lavoro, la sede, l’amministratore che la rappresenta… Pochi fogli di un contratto di lavoro, redatto in duplice lingua e sottoscritto in lingua ceca da un’impresa di autotrasporto italiana. Una copia del contratto (spedita alla redazione di Stradafacendo da un lettore “allarmato per il fenomeno dei camionisti dell’Est presi in affitto da imprese italiane”, fenomeno denunciato proprio dal superblog del Tg Com 24 nell’articolo “Camionisti in affitto dai Paesi dell’Est, la bomba che farà esplodere le pensioni” (cliccate qui per leggere l’articolo) che nella prima pagina, a metà della colonna di destra,  specifica  che “il datore di lavoro assume il dipendente nella posizione autista di camion nell’ambito di servizi di trasporti stradali  nazionali e internazionali  con mansioni: guida di autoveicolo da trasporto merci,lavori di manovalanza relativi al carico e scarico merci, collaborazione e assistenza alle pratiche doganali e spedizioni di merci”. Fin qui nulla di strano. Continua a leggere



Costi minimi per la sicurezza, camionisti in affitto: ecco i temi caldi per Unatras

Costi minimi per la sicurezza dell’autotrasporto merci, cabotaggio, distacco transnazionale di “camionisti in affitto” e possibili gravissime conseguenze di questo nuovo fenomeno non solo sull’economia ma anche sui sistemi pensionistici, rinnovo del Contratto collettivo nazionale del lavoro. Sono questi i temi caldi che sono stati chiamati ad affrontare, non appena insediatisi,  i nuovi vertici di Unatras, l’Unione nazionale delle associazioni di autotrasporto merci,  il cui esecutivo ha rinnovato all’unanimità  i propri vertici. Continua a leggere



“La chiusura dell’Ilva travolgerà anche le imprese di trasporto, il Governo le aiuti”

La chiusura dell’Ilva di Taranto, l’ultimo grande impianto in Italia per la produzione di acciaio a ciclo integrale, dall’altoforno ai laminati, ai tubi, non significa solo la perdita di lavoro per migliaia di dipendenti, ma anche per migliaia di lavoratori dell’indotto (con un danno complessivo che Federacciai-Confindustria ha quantificato in una cifra oscillante tra 5,7 miliardi e 8,2 miliardi di euro), fra cui moltissime imprese di autotrasporto che ruotano intorno al più grande stabilimento d’Europa. Un ennesimo duro colpo per la categoria che ha spinto il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, a chiedere al Governo “nell’assumere  interventi a sostegno di estendere le scelte che saranno effettuate alle imprese di autotrasporto,  così come già  realizzato in altre simili occasioni”. Continua a leggere



1194 feriti e morti in meno in un anno fra i camionisti grazie ai costi della sicurezza

“Le regole sono le sole condizioni attraverso le quali la sicurezza migliora e le imprese possono operare in un mercato sano: senza regole vince il più forte e le conseguenze sono solo i più deboli a pagarle. E questo vale assolutamente per la sicurezza sulle strade, dove il costo da pagare è terribilmente alto visto che costa vite umane. È per questo che Fai Conftrasporto, e con  essa tutti coloro che hanno a cuore la sicurezza, devono impedire che possa essere cancellata la legge sui costi minimi per la sicurezza del trasporto merci, una “regola ben precisa che solamente nel 2011 ha permesso di evitare un’autentica strage sulle strade italiane”. Con queste parole, affidate a un comunicato diffuso alla vigilia della nuova udienza del 15 novembre davanti ai giudici del Tar del Lazio per decidere le sorti dei costi incomprimibili per la sicurezza del trasporto merci, fortemente osteggiati da una parte della committenza,  Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto e Pasquale Russo, segretario nazionale di Unatras, hanno voluto ribadire l’assoluta necessità di  “tutelare una legge voluta dal Parlamento italiano e di tutelare, proprio grazie a quella legge, moltissime vite”. Continua a leggere



La sicurezza sulle strade prima di tutto. Ora trasporto e committenza si parlino

“La decisione dei giudici del Tar del Lazio di respingere  la richiesta di sospensiva, presentata da Confindustria e da altri esponenti della committenza, dell’applicazione della legge sui costi minimi per la sicurezza nel trasporto delle merci, riporta le cose nella loro giusta dimensione. Sottolineando come in una prospettiva di bilanciamento degli interessi in questione, il pregiudizio lamentato dai ricorrenti non sia tale da giustificare l’adozione della misura cautelare richiesta, a fronte della dichiarata finalizzazione dei provvedimenti impugnati alla salvaguardia del prevalente interesse generale alla sicurezza nel settore dell’autotrasporto, i giudici ribadiscono chiaramente  il principio, costituzionalmente riconosciuto, della prevalenza dell’interesse generale”. Continua a leggere



Costi minimi: la sicurezza sulle strade viaggia su Il Sole 24Ore e Il Giornale

Quanto vale un chilo di pasta? E la vita di una persona? È questo il (provocatorio) titolo della nuova campagna di comunicazione  che Fai Conftrasporto lancerà mercoledì 24 e giovedì 25 ottobre attraverso due pagine pubblicate sui quotidiani IlSole24Ore e Il Giornale. Una lettera aperta alla committenza nella quale i responsabili della principale associazione di autotrasporto invitano chiunque debba far viaggiare le proprie merci su strada a riflettere sull’importanza dei costi minimi per la sicurezza dell’autotrasporto merci, a riflettere su quanto poco (quasi nulla) incidano, in negativo, quei costi minimi sul prezzo finale di un prodotto alimentare, di un capo d’abbigliamento, di una materia prima da lavorare, e su quanto possano invece incidere, in positivo, sulla vita di milioni di persone che quotidianamente percorrono strade e autostrade. Continua a leggere



“Dal Governo un sostegno fiscale ai privati che investono in nuove infrastrutture”

“Occorre un sostegno fiscale per favorire nuovi investimenti nelle infrastrutture pubbliche, che, oltre a proteggere dai rischi sui ricavi, ne innalzi la redditività per gli investitori soci. Le redditività previste non bastano: già troppo strozzate dalle gare, sono oggi ancor più inadeguate. E chi sostiene che perdere entrate fiscali non sarebbe  compatibile con il bisogno di entrate per la finanza pubblica rispondo che  sono entrate teoriche: senza progettare e realizzare nuove opere le entrate saranno zero. Con le opere le entrate fiscali saranno comunque importanti, anche al netto del sostegno fiscale. Soldi veri e tanti a fronte di soldi solo attesi. Senza contare le entrate fiscali prodotte dagli effetti economici indiretti”. Ad affermarlo, in un colloquio con Il Sole 24 Ore, è stato Giuliano Asperti, vicepresidente di Assolombarda (l’associazione degli imprenditori milanesi), che ha spronato il Governo a  rilanciare le opere pubbliche realizzate in partenariato pubblico-privato con iniziative di sostegno fiscale. Continua a leggere



Otto e mezzo? In materia di trasporto il professor Giavazzi su La7 meritava 4

La trasmissione Otto e Mezzo condotta da Lilly Gruber si occupa dei problemi dell’autotrasporto ma trasporta, nelle case dei telespettatori, un carico di inesattezze. Almeno per quanto riguarda le dichiarazioni rilasciate da un consulente del governo per la Spending Review. Si potrebbe sintetizzare così l’intervento che  il presidente nazionale di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, ha scritto dopo aver assistito, venerdì 14 settembre,alla trasmissione condotta dalla giornalista di La7. “Intervenendo alla trasmissione condotta da Lilly Gruber sulla rete La7, il professor Francesco Giavazzi, economista consulente del governo per la Spending Review”, scrive Paolo Uggè, “ha detto testualmente: lo Stato dà molti denari agli autotrasportatori, però li dà in modo incongruente perché da un lato sussidia il prezzo della benzina e dall’altro sussidia quelli che prendono il camion e lo mettono sul treno. Continua a leggere