Confcommercio inserisce i trasporti fra le priorità dell’Italia

“Per la prima volta i temi della mobilità, del trasporto e della logistica vengono inseriti nelle scelte prioritarie della Confcommercio. Una scelta, quella del presidente Sangalli, che rafforza le ragioni delle scelte effettuate da Conftrasporto di dar vita a un rapporto con la Confcommercio Imprese per l’Italia”. Con queste parole il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, ha commentatola relazione letta dal presidente Carlo Sangalli all’assemblea nazionale di Confcommercio, relazione in cui il numero uno della Confederazione ha chiesto a chiare lettere al Governo una politica dei servizi per rilanciare l’economia. “È stata una relazione che ha affrontato ad ampio spettro i temi economici del Paese che si concretizzano in sei punti nei quali sono contenute le scelte della confederazione”, ha sottolineato sempre Paolo Uggè, unendosi ai consensi dell’intera assemblea che ha addirittura  salutato con  un “ola” l’intervento del presidente Sangalli. E numerosi consensi sono stati espressi da altri rapresentanti del mondo dell’autorasporto relativamente al passo della relazione in cui Carlo Sangalli ha affermato che “sono necessarie scelte coraggiose per l’economia dei servizi e fra queste ci sono un piano e un patto nazionale per la mobilità urbana per ridurre il costo della congestione valutato in circa nove miliardi di euro all’anno. Secondo l’indice di performance logistica della Banca mondiale”, ha affermato Sangalli, “l’Italia si colloca al 22° posto. Sul versante portuale, il nostro Paese registra, per esempio, un significativo distacco da Olanda e Germania, che associano ai porti una retroportualità integrata e affidabile. Dunque, nella governance della portualità, non solo va mantenuta la rappresentanza del sistema trasporti e logistica, ma va anche riconosciuta la rappresentanza del sistema dei servizi. Accrescere l’affidabilità logistica del nostro Paese significa, anzitutto, intervenire sui nodi urbani e sulla crisi strutturale della dimensione urbana della mobilità. Nella dimensione urbana, si concentra infatti oltre il 70 per cento  della domanda complessiva di mobilità del Paese e si addensano oltre il 70 per cento delle attività dei servizi. La nostra proposta è, allora, quella di procedere, sulla scorta del Piano d’azione europeo per la mobilità urbana, alla definizione di un piano e di un patto nazionale, che veda la partecipazione dei livelli istituzionali e degli interessi economici e sociali coinvolti. È  poi fondamentale procedere in coerenza con l’attuazione della liberalizzazione regolata dell’autotrasporto e con le indicazioni del Piano nazionale della logistica del 2006”.