Sui privilegi per le auto blu
ora il Senato fa retromarcia

Ha suscitato un acceso dibattito, anche su Stradafacendo, la questione dell’immunità delle patenti degli autisti di auto blu, con commenti anche piuttosto duri sui privilegi della Casta e dichiarazioni invece di solidarietà verso chi guida queste auto di servizio, autisti spesso tutori dell’ordine che devono garantire la sicurezza della personalità e la sua presenza più velocemente possibile in luoghi diversi d’Italia. Ora, come suggerito anche in un commento inviato da uno dei nostri lettori, il Senato si appresta a varare una doppia patente per chi guida le auto blu, così come già avviene per gli autisti di autobus e per i camionisti. Ci saranno “20 punti per le infrazioni commesse sul lavoro e altri 20 per quelle fatte nel tempo libero” scrive il Corriere della Sera. Il ministro Giorgia Meloni, che dice di preferire il motorino all’auto blu, sempre sul Corriere della Sera sottolinea come la norma sia stato un “inutile autogol”. “Già oggi chi perde punti può fare ricorso”, dice il ministro Meloni, “e se ha un motivo davvero valido gli vengono restituiti”. Una votazione o una presenza in consiglio del ministri può essere un motivo valido per correre in auto? Il ministro crede che gli autisti debbano anche essere nelle condizioni di rispondere no a chi chiede loro di correre per questo o quel motivo. Violare il Codice della strada, infatti, significa andare contro a delle regole di sicurezza stabilite per salvaguardare la salute di chi si muove in auto, in moto, in camion o in pullman, in bicicletta o a piedi.