Caro gasolio, i camion hanno un solo “vantaggio”: avere le ruote per fare il pieno dove costa meno

Pieno di gasolio: un “carico” pesantissimo per le imprese di autotrasporto che vedono proprio la voce carburante fra quelle che vanno a incidere sul costo finale del trasporto e, di conseguenza, sulla spesa di ogni famiglia. Un ”peso economico ” che molte aziende possono però “alleggerire”, anche sensibilmente ,andando a rifornirsi oltre frontiera, sfruttando un “vantaggio” proprio dei camion: ovvero possedere le ruote, come ha recentemente ricordato un responsabile di un’associazione di categoria al Governo alle prese con una “rimodulazione” delle accise , le “tasse indirette” che, a forza di accumularsi “valgono oggi oltre la metà del costo di un litro di carburante. Ma dove è più conveniente andare a fare il pieno, sfruttando il fatto che in quella zona si fanno regolarmente viaggi o magari, la vicinanza dell’impresa al confine, e “scaricare” un po’ delle odiatissime tasse che, solo dal 2000 a oggi, hanno visto 11 nuove “stangate (per finanziare il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004:, 0,02 euro; per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005, 0,005 euro; per l’emergenza terremoto in Abruzzo del 2009, 0,0051 euro; per il finanziamento alla cultura nel 2011, da 0,0071 a 0,0055 euro; per la gestione immigrati dopo la crisi libica del 2011, 0,04 euro. E ancora, per l’emergenza alluvione Liguria e Toscana del novembre 2011, 0,0089 euro; per il Decreto Salva Italia del dicembre 2011, 0,082 euro sulla benzina e addirittura 0,113 sul diesel; per l’emergenza terremoti dell’Emilia del 2012, 0,024 euro; per il finanziamento del Bonus gestori e riduzione delle tasse ai terremotati dell’Abruzzo, 0,005 euro e infine per sostenere le spese del decreto Fare del 2014, 0,0024 euro)? Una risposta arriva da uno studio dell’Iru, L’Unione internazionale dei trasporti su strada , che a ottobre 2024 ha indicato Malta in testa alla lista dei Paesi meno cari, almeno alle stazioni di servizio, dell’Unione Europea, con il costo del gasolio a un euro e 21 centesimi al litro). Un’alternativa “alla portata” degli autotrasportatori siciliani che svolgono regolarmente trasporti con l’isola e di pochi altri, così come esiste solo per un ristrettissimo numero di imprese italiane che svolgono regolarmente trasporti internazionali con l’est la possibilità di “beffare” le accise andando a rifornirsi in Bulgaria, pagando il gasolio circa un euro e 35 centesimi al litro. E le altre possibili mete abbordabili: l’analisi dell’Iru segnala la Spagna (1,45 euro al litro) e la Croazia (1,46 euro al litro), il Lussemburgo (1,49 euro al litro), Lettonia ed Estonia (1,59 euro), Austria (1,60 euro), Ungheria (1,62 euro) e Svezia (1,59 euro), la Germania (1,65 euro) e la Francia (1,71). Tutte destinazioni meno care dell’Italia, fra i Paesi europei col prezzo del gasolio più alto (a 1 euro e72 centesimi a alla data dei rilevamenti Iru) inferiore solo a quelli di pochi Paesi Ue: l’Irlanda (1,86 euro), i Paesi Bassi (1,82 euro) e la Finlandia (1,75 euro).