Sono tutti autotrasportatori le vittime dell’esplosione avvenuta nell’area di carico delle autocisterne del deposito di carburanti Eni di Calenzano, poco fuori Firenze, causata da una perdita di uno dei tubi utilizzati per rifornire le autocisterne, e che ha provocato anche 26 feriti? L’ufficialità potrà esserci solo dopo che sarà stato eseguito l’esame del Dna, ma appare impossibile pensare che non possa trattarsi dei cinque conducenti (Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso, Gerardo Pepe, Franco Cirelli e Davide Baronti) alla guida delle altrettante autocisterne coinvolte nell’ “effetto domino” dell’esplosione appartenenti a diverse società: la BT Transport, il consorzio Rat (Raggruppamento autotrasportatori toscani), la Mavet, e la Sergen. I nomi dei cinque autisti, identificati come “visitatori” dai dipendenti della raffineria Eni, sono scritti nella lista consegnata ai carabinieri che conducono le indagini coordinate dal procuratore capo di Prato, Luca Tescaroli.