Sensori sui camion non più obbligatori: “ora il sindaco di Milano paghi i danni ai trasportatori”

“Il sindaco di Milano non può sostenere di essere disinformato. I dati dimostrano il contrario: non poteva non sapere, quindi, dovrà risarcire i danni, che non potranno essere scaricati sui cittadini milanesi. Il caso dei sensori obbligatori sui camion per vedere i cosiddetti angoli ciechi è na sconfitta su tutta la linea per l’amministrazione di Milano e per il suo primo cittadino”. Così il presidente della Federazione degli autotrasportatori italiani Paolo Uggé, ha commentato la notizia della sentenza del Tar della Lombardia che ha bocciato l’ordinanza del sindaco Giuseppe Sala con cui dal 2 ottobre scorso sono stati resi obbligatori i sensori sui camion in circolazione praticamente in quasi tutta la città. “Il sindaco era stato messo sull’avviso con una diffida legale, correttamente notificata, con la quale si fornivano le motivazioni per le quali la delibera era illegittima”, ha aggiunto Paolo Uggé, sottolineando che “ la Fai aveva offerto la propria collaborazione, ma sia il primo cittadino sia un suo assessore si sono ben guardati dall’aprire un confronto. Forse si sono fidati di affermazioni dei venditori delle decalcomanie che segnalano l’angolo cieco, oppure di coloro che tutelano i venditori degli strumenti tecnologici, peraltro non omologati, quindi irregolari”. Ma il presidente di Fai non si è fermato qui: nel suo “mirino” è finito anche “qualche saputello ambientalista”, secondo il quale la sentenza del Tar sarebbe sbagliata. “Niente di più sbagliato”, ha replicato il presidente della Fai al malcapitato esponente ambientalista andato oltre, “intimando addirittura al ministro Matteo Salvini di emanare subito un provvedimento in sostituzione di quello bocciato . Cosa accadrà adesso? A spiegarlo è lo stesso Paolo Uggé: “La situazione è semplice: l’Unione europea provvederà, con suo provvedimento, a dare disposizioni su un argomento che tocca la sicurezza dei cittadini e i comportamenti di tutti i conducenti, ma che deve riguardare tutti i mezzi di trasporto che circolano in Europa. Solo dopo il ministero emanerà disposizioni. Per inciso, si ricorda che per chi entrava in città non esistevano cartelli che davano notizia dell’iniziativa (altra dimostrazione di superficialità). Se il rischio andava evitato, non poteva riguardare solo i conducenti di automezzi di imprese milanesi”. In un comunicato stampa i responsabili della federazione annunciano, infine che “la Fai presterà tutta l’assistenza possibile ai danneggiati e invita nuovamente il sindaco a cercare il confronto, che purtroppo anche in questa occasione è venuto meno. Ora non possiamo che augurarci che si prenda atto della cantonata e non si dia retta a chi richiede un ricorso al Consiglio di Stato. Sarebbe un’ulteriore dimostrazione di scarsa capacità di comprendere. Si dia spazio alla ragione invece che alla demagogia”.