Vecchi, pericolosi e inquinanti: ecco il ritratto dei veicoli pesanti in viaggio sulle nostre strade

La sicurezza stradale dipende da molti fattori: dalla capacità di guida delle persone, dalla loro preparazione  e dalla loro responsabilità al volante innanzitutto, ma anche dalle condizioni di strade e autostrade, dalle condizioni di un mezzo che sono frutto della manutenzione e dell’età. Voce, quest’ultima, destinata a far scattare un allarme per quanto riguarda i mezzi pesanti in circolazione iin Italia con un’età media di oltre 14 anni. Per l’esattezza 14 anni e tre mesi come denunciano i responsabili dell’Osservatorio semestrale del mercato veicoli industriali di  Unrae, l’Unione nazionale dei rappresentanti di autoveicoli esteri, che sottolineano anche un altro importantissimo pericolo, questa volta per l’ambiente, con “una grande quantità di  veicoli pesanti  ancora lontani dai parametri di  emissioni a zero o basso impatto ambientale  imposte dall’Unione europea”. Sulle strade italiane infatti, si legge nel  report dell’Osservatorio “c viaggiano  725mila   veicoli industriali  con massa superiore alle 3,5 t, il 50,4 per cento dei quali è dotato di  motori ante Euro 4.   Un’età media che non è stata certo troppo abbassata dalle immatricolazioni di nuovi mezzi industriali  che nel 2022 sono sono si cresciute dell’1,4 per cento ma “fermandosi” a 25.592 unità (con  la quota maggiore che  riguarda i veicoli pesanti di massa uguale o superiore a 16 tonnellate, 21.735, seguiti dal comparto medio-leggero sotto le 16 tonnellate,   2.975 unità ( dagli 882 leggeri sotto le 6 tonnellate). Per quanto riguarda invece il tipo di alimentazione dei nuovi mezzi immatricolati  nel 2022 a guidare la classifica è ancora il diesel, vero “dominatore”in tutte le categorie: ben 24.624 nuovi mezzi, ovvero il  96,2 per cento delle immatricolazioni totali sono infatti alimentati a gasolio mentre i nuovi camion a  Gnl si sono fermati a quota 2,6 per cento (con 673 mezzi) e quelli a metano all’1 per cento (265 mezzi). E l’elettrico? Diciannove i veicoli a trazione elettrica venduti nel 2022 (contro i 16 del 2021) “sorpassati” nella corsa alla maglia nera solo dai  veicoli ibridi (diesel+elettrico) fermi a 11 unità con un calo vertiginoso del 65 per cento mentre per metano e Gnl il segno meno è stato seguito, rispettivamente dai numeri 38 e 33. Un quadro che ha spinto il presidente della Sezione veicoli industriali dell’Unrae, Paolo Starace, a sottolineare una volta di più  “l’importanza di  sostenere l’adozione di tecnologie  come l’utilizzo di  biocarburanti compatibili con i motori endotermici  attualmente in circolazione, l’elettrico e l’idrogeno, per evitare un progressivo isolamento del Paese”.