Una presunta frode fiscale da oltre tre milioni di euro realizzata grazie alla creazione di false cooperative di autotrasporto e logistica, evadendo l’Iva con l’emissione di fatture per servizi mai erogati, con lo scopo di accumulare crediti d’imposta. A scoprirla sono stati gli agenti della Guardia di Finanza di Perugia che hanno voluto vederci chiaro sull’attività di un consorzio che non aveva dipendenti e subappaltava i servizi a cooperative o società a responsabilità limitata semplificata con un capitale sociale molto basso, la cui “vita” aveva breve durata e rappresentate da nullatenenti: prestanome , secondo gli inquirenti, messi al “volante” di un consorzio che riceveva commesse da imprese di trasporto e logistica della provincia che a loro volta operavano in franchising per corrieri nazionali. Accogliendo la richiesta del pubblico ministero il giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo di 3.372.372,67 euro, esattamente la somma equivalente alla frode fiscale che sarebbe stata attuata dal 2017 al 2019. Sei le persone indagate per i reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture e documenti per operazioni inesistenti e indebita compensazione.