Viaggiare in Valtellina è un’odissea. Ma sul traforo del Mortirolo si fanno solo chiacchiere

“Raggiungere la Valtellina è un’odissea”. Da uomo di montagna, e dunque pratico e poco avvezzo a girare attorno alle cose, Paolo Oberti presidente del Comitato per il traforo del Mortirolo è andato subito al dunque per denunciare l’ennesima emergenza viabilità del proprio territorio causata da una nuova chiusura della strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga. Una frase “telegrafica” scritta in testa a una lettera aperta indirizzata a politici e istituzioni, dal Parlamento “in giù” per “chiamarli allo scoperto sul caso Mortirolo, per far pronunciare pubblicamente la propria posizione sulla realizzazione di un traforo rimasto per anni solo chiacchiere e promesse (elettorali appunto). Ecco il testo. “Ci risiamo: Purtroppo ancora una volta a distanza di nemmeno un mese che la Strada Statale 36 ”del Lago di Como e dello Spluga” è nuovamente stata chiusa. Un’odissea raggiungere la provincia di Sondrio e tutto ciò proprio nei giorni conclusivi della stagione turistica.  Ma come è possibile che da anni si parli dell’unica soluzione possibile e cioè il Traforo del Mortirolo e più che chiacchiere non si sono fatte. Come comitato riteniamo che il problema non sia percepito nella sua gravità se non quando la strada viene totalmente bloccata e allora chiunque dovendo impiegare una giornata o più per arrivare a Milano se ne rende conto. È necessario “ mettere in salvaguardia” una viabilità civile per garantire il diritto alla mobilità degli abitanti della provincia di Sondrio che non possono vivere, così come le aziende che devono effettuare investimenti, con questa spada di Damocle sulla testa. L’economia in genere ma quella valtellinese in particolare ha necessità di attrarre nuovi investimenti. Gli investimenti portano sviluppo e posti di lavoro tutti ne siamo ben consci: come pensiamo di attrarre nuovi investimenti o stimolare gli imprenditori che già sono sul territorio a effettuarne di nuovi senza la certezza di una viabilità che garantisca il collegamento stabile con i mercati.  Ore per percorrere il tratto da Bellano a Lecco e per avere la conferma di quanto è distante la Valtellina dal resto del paese. In una società moderna un fattore determinate è il tempo è  sempre meno e sarà sempre più prezioso. Invece tempi di percorrenza folli per cittadini e aziende di autotrasporto che fanno fatica a garantire i servizi di cui un sistema produttivo ha necessità e a costi altissimi. A questo punto  chiedo espressamente che politici e istituzioni dal Parlamento a scendere pronuncino pubblicamente la propria posizione. Cosa ne pensano i nostri rappresentanti a Roma? Cosa ne pensa l’assessore regionale Sertori? Il presidente della Provincia? Il presidente della Camera di Commercio? Il rappresentante dei trasportatori in Camera di commercio? Associazioni di categoria delle imprese? E i sindacati dei lavoratori?  Vì è in essere la candidatura alle Olimpiadi: In questo scenario come si può pensare che sia sostenibile ? Il Comitato Olimpico che decisione potrà prendere con questa incognita?”