Cargo bike, il futuro del trasporto merci nelle città si preannuncia sempre più a pedali

Nella corsa verso la mobilità sempre più sostenibile c’è un mezzo di trasporto che si sta facendo sempre più largo: è la cargo bike, bicicletta costruita con un telaio rinforzato per poter trasportare carichi leggeri. Un mezzo che viene dal passato pronto a ritagliarsi un ruolo da protagonista nel futuro per quanto riguarda le consegne nell’ultimo miglio, nelle città, nei borghi storici. Una corsa alla produzione di sempre più cargo bike con fermata anche dalla decisione di Renault Trucks di “salire in sella” a una nuova start-up Kleuster, Continua a leggere

La ricarica è fondamentale per chi ha un camion elettrico. E Volvo dimostra di saperlo bene

La ricarica è un aspetto fondamentale quando si utilizza un camion elettrico”. E’ partito da questa, inconfutabile, considerazione Johan Östberg, responsabile del servizio Electromobility di Volvo Trucks per illustrare il nuovo servizio di Volvo Trucks, Charging Management, che consente alle aziende di trasporto di gestire in modo efficiente la ricarica privata dei camion elettrici presso il deposito dell’azienda. Un servizio che “contribuisce ad aumentare la produttività e i tempi di attività, garantendo che i camion di una flotta siano sufficientemente carichi per le operazioni pianificate e riducendo il numero di sessioni di ricarica non pianificate”, come sottolinea Continua a leggere

Navicelle spaziali e sommergibili, fra i loro viaggi più incredibili ci sono quelli percorsi su strada

Ci sono trasporti eccezionali e altri “di più”: straordinariamente eccezionali, al punto da apparire irripetibili, destinati a entrare nella storia, capaci di lasciare ammutolite migliaia di persone incapaci di credere ai propri occhi di fronte a “carichi incredibili”. E spesso non solo per le dimensioni, ma per quello che ”il carico” ha rappresentato. Un esempio? Il trasporto, nel 2011, dello Space Shuttle Endeavour che dopo quasi 200 milioni di chilometri percorsi nello spazio in 18 anni di attività a velocità supersonica ha compiuto l’ultimo viaggio, di una ventina di chilometri scarsi percorsi, per di più, a passo di lumaca – tre chilometri l’ora – per raggiungere la sua nuova destinazione, il museo della scienza della California. E uno spettacolo straordinario l’ha offerto sicuramente anche il tragitto percorso, via terra e via mare e durato diverse settimane, dal sottomarino Toti, Continua a leggere

Monte Bianco, la nuova chiusura per 105 giorni “costerà” l’8 per cento in meno di mezzi pesanti

Centocinque giorni: tanto durerà la nuova chiusura del Traforo del Monte Bianco per consentire la realizzazione di lavori di manutenzione straordinaria, con il rifacimento della volta e interventi sulla soletta per garantire la sicurezza e l’efficienza della struttura nel lungo termine. Oltre tre mesi di stop, dal 2 settembre al 16 dicembre 2024, destinati a pesare non poco nel “bilancio” del traffico annuale dei veicoli attraverso il collegamento fra Italia e Francia, con una diminuzione prevista pari al 7,88 per cento per quanto riguarda camion e mezzi pesanti rispetto al 2023 anno in cui il traforo aveva già fatto registrare una tendenza al ribasso anche in seguito ai 63 giorni di chiusura sempre per interventi di manutenzione programmati.

Capolavori a due ruote: quelli realizzati in questa officina avrebbero fatto sognare anche Brad Pitt

Per gli amanti dell’arte, in particolare dei capolavori della scultura, la parola fauno può far venire in mente un’antica statua greca, nota come il Fauno Barberini, o il Satiro ubriaco, raffigurato mentre dorme dopo aver abbondantemente bevuto, scolpita all’incirca due secoli avanti Cristo e ospitata in un museo di Monaco. O, più probabilmente, una testa di fauno realizzata da un giovanissimo Michelangelo Buonarroti, divenuta celebre anche per uno straordinario aneddoto (dopo che Lorenzo il Magnifico, vedendola, disse che l’opera era sì bella ma non era verosimile, perché Continua a leggere

Wall of Death, le moto che sfidano il muro della morte fanno viaggiare in emozioni senza tempo

Viaggiare nel tempo è un sogno che ha attraversato i secoli. Un sogno, fino a oggi, diventato realtà sono nei libri o sul grande (e piccolo) schermo. Per esempio grazie a una famosissima “macchina del tempo”, la DeLorean DMC-12 alimentata a plutonio protagonista del film Ritorno al futuro , progettata da uno stralunato inventore, Doc, deciso a inviare nel futuro il proprio cane, ,tramite un “flusso canalizzatore” che si attiva automaticamente quando la vettura raggiunge la velocità di 88 miglia orarie. Ma per viaggiare nel tempo, almeno con la fantasia, si può salire anche in sella a una moto. Per la precisione a due vecchissime moto protagoniste, insieme ad altrettanti piloti, dello spettacolo Wall of Death, il “muro della morte”, straordinaria attrazione dei più famosi spettacoli itineranti di ormai quasi un secolo fa, quando la “grande botte di legno” teatro dello spettacolo vide i primi piloti, considerati dai più autentici pazzi, montare in sella al centro della arena per guidarla verso il pendio circolare ai piedi del muro per poi salire gradualmente, inclinando la moto sempre più giro dopo giro, fino in cima, vicino alla balaustra a cui era appoggiato il pubblico, dove pilota moto arrivavano in posizione orizzontale, sfidando le leggi di gravità e mandando fuori giri il cuore di più d’uno spettatore, assiepato in cima al “muro”, Continua a leggere

Camionisti, imparate a guardare avanti. Eviterete di “scontrarvi” con una brutta pensione

Ci sono aziende di autotrasporto, guidate da imprenditori capaci di guardare  sempre “avanti”,  che ai propri conducenti insegnano perfino la  guida  predittiva, detta anche anticipativa proprio perché  permette di prevedere e anticipare i possibili pericoli su strade e autostrade grazie a un migliore utilizzo del  campo visivo, imparando a utilizzare al meglio i sistemi integrati di  guida assistita   preziosissimi per non essere presi alla sprovvista da situazioni di emergenza che possono presentarsi durante un viaggio. I responsabili di Ebitral, ente bilaterale dei trasporti e della logistica creato dall’unione fra esponenti della Fai, Federazione autotrasportatori italiani, di Bergamo e delle organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit- Cisl e Uiltrasporti territoriali  Continua a leggere

Il turista arriva in moto? A Bergamo gli albergatori gli riservano un trattamento speciale

I primi a rispondere all’invito di Confcommercio, confermando appena pochi minuti dopo aver ricevuto l’e mail la propria disponibilità a offrire condizioni particolari ai turisti approdati a Bergamo o provincia in moto, sono stati i titolari dell’Hotel Città dei Mille. Poi, nel giro di poche ore alla casella di posta elettronica dell’associazione sono arrivati i messaggi di altri 14 albergatori del territorio, prontissimi a loro volta a confermare la propria volontà di “salire in sella” al progetto (lanciato dalla Scuderia Norelli di Bergamo e dal Moto Club Careter di Nembro e immediatamente condiviso dal direttore di Confcommercio, Oscar Fusini) per favorire il turismo su due ruote in Bergamasca, sostenendo in particolare i paesi più piccoli e in difficoltà,

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San Gottardo, per riaprire il tunnel è servito un anno. Per chiudere l’inchiesta non è bastato

A oltre un anno di distanza dalla chiusura, in seguito al deragliamento di un treno merci diretto in Germania avvenuto nel tunnel l’11 agosto con 16 carri del convoglio usciti dai binari distruggendo anche una delle porte d’accesso ai tunnel di sicurezza realizzati per garantire una via di fuga passeggeri proprio in caso di incidente, è pronta a riaprire la galleria del San Gottardo.  Una riapertura fissata per il 2 settembre dopo che il 19 agosto   i primi treni hanno ripreso a circolare nella canna ovest,  per un test che ha dato esito positivo, spalancando la strada (o meglio, la rotaia) alla completa riattivazione della galleria. E proprio al termine  dei test preliminari i responsabili dell’Ufficio federale dei trasporti hanno autorizzato la circolazione del primo treno commerciale, un InterCity partito alle 5.30 da Chiasso e diretto a Basilea, che ha inaugurato ufficialmente la riapertura della galleria. Continua a leggere

Sani Trasporti, se il pomodoro italiano è così famoso il merito è anche loro…


Che Pablo Neruda con la sua “Ode al pomodoro” abbia contribuito a diffondere nel mondo la leggenda di uno dei prodotti alimentari più buoni, conosciuti, non c’è dubbio. Ma altrettanto certo è che se il “sugo” più amato al mondo ogni giorno arriva su milioni di tavole il merito è anche di un’azienda di autotrasporti della provincia di Parma, terra che da oltre un secolo, per tre mesi l’anno, fra luglio e settembre, vede rivivere la magia della raccolta del famoso “rotondo”: il pomodoro da sugo la cui coltivazione da un secolo si alterna a quella del frumento, in uno scambio vitale in cui ciascuna delle due piante restituisce al terreno ciò che l’altra toglie, donando ai prodotti di questa terra fertilissima caratteristiche e sapori unici. L’azienda è la Sani Trasporti, fondata nel cuore pulsante della Food Valley negli Anni 50 da Enzo Sani, per essere poi guidata dai tre figli, Franco, Ivo e Giampietro, di 62, 58 e 55 anni, che hanno trasportato l’impresa di famiglia verso nuovi traguardi, fino a garantire, ogni estate, durante la raccolta e la lavorazione, qualcosa come  il carico e la consegna di duecentomila tonnellate di pomodori destinati a condire pastasciutte e insaporire migliaia di ricette. 
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Il popolo dei bikers si dà appuntamento al maxi raduno dove la beneficenza accelera sempre

“Ci siamo: il villaggio di Festa Bikers è ormai pronto, nella zona industriale di Cologno al Serio, in provincia di Bergamo, per ospitare la ventisettesima edizione del nostro motoraduno benefico accogliendo motociclisti provenienti da tutta Italia ed Europa che troveranno servizi e attrazioni per una sei giorni all’insegna di motori e rock and roll”. Con queste parole Davide Aresi, uno degli ideatori e organizzatori di quello che, nel corso degli anni, si è ritagliato un ruolo da protagonista fra degli eventi motociclistici ormai più famosi, dentro e fuori dai nostri confini, ha annunciato l’accensione del  “semaforo verde” per il  nuovo appuntamento, in calendario da martedì 20 a domenica 25 agosto, destinato a registrare, una volta di più, il tutto esaurito. Merito di quanto la Festa Bikers sa offrire al popolo dei patiti delle due ruote, con un “menù” di eventi capace di abbinare  circuito outdoor per enduro elettriche, numerosi show con stun-man, l’area artistica Kustom Lab, l’ultimo Muro della morte italiano “Russian Devils”, incontri di arti marziali , 5 team di Civ Coppa Italia Velocità, ben due serate di moto-drive. Il tutto  abbinato a una “carta” di ottimi piatti da assaggiare a tavola, Continua a leggere

Mancano 22mila camionisti, ma nessuno li trova. Per colpa di chi per anni non ha capito niente

“E’ il fallimento della politica, incapace di dare il giusto valore ad alcune  professioni, sostenendo, e non certo solo economicamente, i lavori più pesanti, faticosi e allo stesso tempo importanti; ma è anche  il fallimento un’intera categoria incapace di farsi ascoltare come avrebbe dovuto e di “guidare” la politica sulle strade giuste  per “costruire” un ricambio. Un’intera categoria  troppo spesso impegnata  a “rubarsi” i clienti abbassando i prezzi e “svendendo” di fatto l’intera professione di autotrasportatore e poco impegnata invece a guardare oltre”. Sono parole dure, amarissime quelle pronunciate da un anziano autotrasportatore di fronte alla notizia che il settore è al collasso, con 22 mila camionisti che non si trovano e con la conseguenza che a rischio c’è il “sistema rifornimenti”. Una situazione pesantissima, fra le peggiori degli ultimi decenni, fotografata da una ricerca della della Cgia di Mestre Continua a leggere

Aperti per ferie: il grazie a chi lavora in alberghi, caserme e ospedali non dimentica qualcuno?

Aperti per ferie. Si apre con queste parole il messaggio “ferragostano” che Natalino Mori, imprenditore del settore dell’autotrasporto, ha deciso di postare sulla propria pagina facebook per ringraziare tutti quanti, mentre milioni di persone sono in vacanza, invece lavorano. Nella ristorazione, nelle strutture ricettive, nelle forze dell’ordine, negli ospedali, come ha sottolineato Natalino Mori evidenziando però un’altra categoria che a sua volta ha lavorato per garantire il “funzionamento del Paese” (e per assicurare a milioni di altre persone vacanze senza sgradite sorprese….): quella dei camionisti. Ecco il testo postato. Continua a leggere

Sei anni dopo il Ponte Morandi l’Italia pensa a quello sullo Stretto invece che ai 1900 a rischio

Ha preso spunto dall’ “ottima e documentata puntata di ‘Filo rosso revolution’ condotta da Federico Ruffo” andata in onda il 13 agosto Cinzia Franchini, presidentessa dell’associazione Ruote Libere, per fornire il proprio contributo affinché l’Italia non dimentichi la tragedia del Ponte Morandi di Genova ma soprattutto perché nessuno dimentichi come a sei anni di distanza, nonostante le belle parole e le promesse fatte all’indomani della tragedia, il pericolo continui a viaggiare su strade e autostrade italiane in uno stato d’emergenza che “potrebbe deflagrare in episodi drammatici come già avvenuto nel recente passato, come ha denunciato Cinzia Franchini in un comunicato stampa diffuso proprio il giorno del sesto anniversario del crollo a Genova. “La trasmissione Filo rosso revolution ha dimostrato come la manutenzione dei ponti in Italia sia quantomai precaria, un ,emergenza che ritengo vada sottolineata in particolar modo a sei anni dalla tragedia del ponte Morandi’. Quasi duemilaeduecento giorni che non sono bastati neppure a completare la famosa mappa delle strutture a rischio che all’indomani dal crollo del ponte Morandi in tanti avevano annunciato. “Sui 300mila ponti presenti nel nostro Paese solo 80mila sono stati censiti mentre i restanti 220mila non sono mai stati ispezionati”, Continua a leggere

El camino de la muerte, la strada che ha il pericolo nel nome. Ma ce ne sono altre ad altissimo rischio

Se una strada si chiama “El camino de la muerte” non occorre essere Einstein per dedurre che quel percorso un bel po’ di automobilisti, motociclisti  e conducenti di mezzi pesanti deve averli ammazzati. Più difficile immaginare che possa essere una trappola mortale un percorso dal nome anonimo e perfino rassicurante come Aout Dakota Highway 87 oppure Atlantic Ocean Road. Eppure anche loro sono entrate a far parte della classifica 2022 delle strade più pericolose del mondo, che comprende anche una strada italiana famosa, quella che conduce al Passo dello Stelvio. Un elenco di percorsi decisamente più rischiosi rispetto alla media di strade e autostrade che “parte” dalla Bolivia Continua a leggere