Qualche autotrasportatore è stato costretto a vendere i camion. E qualcuno ha dovuto sacrificare la casa. Colpa della committenza che non salda le fatture, delle banche che esigono comunque il saldo interessi compresi, colpa della politica incapace di trovare una soluzione. Accade all’ex Ilva di Taranto dove ad alcuni “clienti” di quella che oggi si chiama Acciaierie d’Italia non è rimasto altro da fare che tornare a manifestare contro i ritardi nei pagamenti ribadendo che il settore dell’autotrasporto che lavora per il gruppo siderurgico “è all’esasperazione, non solo non vede un futuro ma non ha neanche un presente” come ha dichiarato Giacinto Fallone, responsabile del settore autotrasporto di Casartigiani Taranto, Continua a leggere
Archivio mensile:Gennaio 2024
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“Animali investiti sui binari: perchè il treno non deve fermarsi per soccorrerli se sono piccoli?”
In Italia il regolamento ferroviario non prevede di fermare i treni nel caso investano cuccioli o comunque animali di piccola taglia: il personale non è autorizzato a fare nulla e l’animale viene lasciato lì, agonizzante, aspettando la morte. Una realtà assurda che una cittadina, Patrizia, ha deciso di provare a cambiare lanciando una petizione sulla piattaforma change.org, che chiunque puo’ sottoscrivere (clicca qui per farlo) in cui si chiede di modificare il regolamento ferroviario che prevede la possibilità di fermare i convogli solo per animali di grossa taglia, quasi come se la vita di una povera bestia si misurasse in centimetri o chilogrammi. Continua a leggere
Ghigliottina stradale a Milano, agli “annoiati autori della bravata” che condanna infliggeresti?
Sono un ex motociclista, un padre di famiglia e soprattutto un italiano stanco di vivere in uno Stato che troppo spesso non c’è. Scrivo dopo aver letto la notizia di quanto avvenuto a Milano dove un 24enne, insieme ad altre due persone conosciute sui social, ha teso un cavo d’acciaio lungo una strada ad altissime percorrenza, viale Toscana, ad altezza uomo. Costruendo praticamente una ghigliottina in grado di decapitare uno o più motociclisti, in grado di provocare incidenti a catena. Di fare una strage, Continua a leggere
Dakar per camion, occhio al debuttante della Pe.Tra. Al fianco come navigatore ha un vincente
Al volante di un camion si possono affrontare percorsi impegnativi, addirittura proibitivi. Per esempio su una strada ghiacciata d’inverno in montagna, con pendenze ripidissime, oppure su percorsi sterrati per raggiungere zone isolate o, ancora, “calandosi” nel baratro di una cava di marmo (leggi qui) lungo tornanti impossibili a pochi centimetri dal salto nel vuoto. Prove che possono rappresentare una “palestra” di guida unica per affrontare altre sfide. Difficile dire se Gianandrea Pellegrinelli, imprenditore bergamasco alla guida della Pe.Tra, una delle più importanti società di autotrasporto d’Italia, e Claudio Bellina, “al volante” a sua volta di un altro colosso dei trasporti e della logistica, l’Italtrans, abbiano provato tutti questi “terreni”: certo invece è che si sentono perfettamente pronti per affrontare quella che Continua a leggere
Euro 6 più inquinanti di Euro 4: quante bugie e demagogia viaggiano su auto e ambiente?
Ma quante inesattezze e falsità (magari alimentate semplicemente dalla volontà di vendere di più, a tutti i costi…) vengono propinate in materia di mezzi di trasporto e inquinamento? E quanti milioni di automobilisti vengono fermati da divieti quando invece avrebbero tutti i diritti di circolare? Domande che sorgono spontanea leggendo i risultato di uno studio che evidenzia come le automobili Euro 6, “spacciate” oggi come il massimo della pulizia per le emissioni allo scarico non sempre lo siano, superate, per esempio da veicoli Euro 4 che, nonostante un’età superiore e una tecnologia (presunta) inferiore, spesso possono risultare più efficaci per la sostenibilità ambientale. Una nuova “verità” su auto e inquinamento, svelata da uno studio del Politecnico di Milano e di Unipol e pubblicata dalla rivista “Al volante” Continua a leggere
L’incoerenza di Roma: ferma lo smog del traffico privato e dà via libera a bus vecchi di 25 anni
Da una parte Roma (intesa come amministrazione comunale) che fa scattare nuovi divieti al traffico, come avvenuto il 22 e 23 dicembre in seguito al superamento in diverse stazioni del valore limite per il PM10 per tre giorni consecutivi, con i responsabili dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, pronti a lanciare l’allarme “per il permanere di una situazione di criticità”; dall’altra Roma (intesa come governo centrale) disponibile a far slittare al 31 dicembre 2024 il divieto di circolazione di veicoli a motore Euro 2 delle categorie M2 e M3 adibiti a servizi di trasporto pubblico locale e alimentati a benzina o gasolio, prevista per il 1° gennaio. Lasciando così in circolazione per altri 12 lunghissimi mesi autobus vecchi in molti casi oltre un quarto di secolo. Mezzo ultra inquinanti, di proprietà della pubblica amministrazione, a confermare una denuncia che solo poche settimane fa era stata lanciata (clicca qui per leggere l’articolo) , in occasione di un convegno sulla mobilità organizzato dalla Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Brescia, in occasione della propria assemblea annuale, da Franco Fenoglio, Continua a leggere
Caro autostrade, chi ha interesse che lo Stato non rimborsi i camionisti con lo sconto al casello?
Anno nuovo, stangate vecchie destinate a gravare in particolare sul mondo dell’autotrasporto e sui camionisti, primi grandi utenti delle autostrade italiane. Così Cinzia Franchini, presidente di Ruote Libere, associazione di categoria che non fermata la propria attività neppure per le festività di Capodanno, ha definito l’aumento, previsto dal decreto Milleproroghe , che dal primo gennaio ha visto le tariffe autostradali rincarare del 2,3 per cento. “L”ennesima inaccettabile decisione che arriva senza una riforma del modello degli sconti sui pedaggi destinati ai camionisti”, ha tuonato l’agguerrita paladina dei camionisti denunciando come le tariffe continuino ad aumentare “senza poter minimamente mettere in discussione il modello di business che vede lo Stato rimborsare non gli autotrasportatori, bensì tutte le sovrastrutture create ad arte per riassorbire una parte importante di quegli stessi incentivi”. Continua a leggere