E se i passeggeri filmassero i “pirati” con il telefonino e lo Stato usasse i video come prove?

Un  autista viene sorpreso a guardare un film  mentre mentre è  alla guida di un autobus di linea da un passeggero che riprendendo la scena e postando il video su Twitter  denuncia l’accaduto, consentendo all’Atac di risalire al “colpevole” sospendendolo dal servizio e lasciandolo senza stipendio.  Un episodio, accaduto su un autobus della  linea 32 che attraversa Roma nord, partendo da Saxa Rubra fino ad arrivare in Piazza Risorgimento (clicca qui per leggere l’intera notizia), che  subito fa scattare una riflessione su un possibile impiego, intelligente e utile, delle tecnologie, del telefonino: perché non aprire in rete uno spazio, gestito dalle forze dell’ordine,  dove testimoni diretti (e muniti di cellulare) di episodi simili possano “depositare la propria denuncia”,  sotto forma di video, con “elementi – la targa – che possano consentire  di dare una lezione a persone che si rendono protagoniste di azioni che mettono in pericolo la sicurezza? Persone che lo fanno ogni minuto di ogni giorno, come sanno perfettamente coloro a cui è capitato di  assistere a scene simili (per esempio con un camionista che guardava tranquillamente un film per di più a luci rosse in coda fra  Verona e Brescia; o un “collega” che aveva  lo sguardo fisso sul piccolo schermo guidando, a 70 all’ora, sulla Bologna – Ravenna, poco dopo Imola, come denunciato in passato a “stradafacendo”  da conducenti che essendo soli in auto e non volendo diventare a loro volta “pirati della strada” hanno rinunciato a riprendere la scena; o ancora automobilisti che sfrecciano  a tutta velocità, sorpassando a destra o addirittura su un cavalcavia  con doppia linea continua senza la possibilità di vedere se qualcuno sta arrivando in direzione opposta (come raccontato sempre a stradafacendo pochi giorni fa da un automobilista “bruciato ” sulsu un cavalcavia lungo la strada che da Bergamo conduce a Crema da un suv).. Tutte “manovre” che equivalgono a puntare così un dischetto pacchetto di fiches sulla “roulette russa dello scontro frontale”. E l’elenco potrebbe proseguire all’infinito, con protagonisti potenziali omicidi stradali nei confronti dei quali si potrebbe davvero fare una bella “operazione di prevenzione” chiedendo ai cittadini di filmarli e inviare il video non su un qualsiasi social ma in un’area apposita gestita dal ministero, dalle forze di polizia? Il tutto  spiegando, ovviamente  ai cittadini, di registrare il video solo ed esclusivamente se si è in condizioni di massima sicurezza (non facendolo per esempio mentre si guida, magari a velocità sostenuta, ma facendolo registrare solo ed esclusivamente all’eventuale passeggero accanto), ma puntando a  coinvolgere comunque i cittadini  in una grande operazione di denuncia per incastrare gente che ogni giorno la fa franca anche grazie al fatto che nessuno, che pure ha assistito alla “scena”, l’ha ripresa. Sarebbe davvero possibile far partire una simile campagna? Alla “politica (in particolar modo a quella che si sciacqua la bocca un giorno sì e l’altro pure parlando di sicurezza stradale) la risposta… Ps: il telefonino rappresenta una delle principali minacce per la sicurezza stradale, usato  da chi guida mentre è al volante: utilizzato rigorosamente da un passeggero per riprendere chi alla guida parla o guarda messaggi e video potrebbe  ribaltare completamente la situazione  trasformandolo in un preziosissimo alleato per la sicurezza?