L’appello di Uggé a Draghi: “Resti per difenderci da chi ha voluto mettere in difficoltà il Paese”

Sono milioni gli italiani (quelli che sanno riconoscere il valore di una persona e la sua credibilità nel mondo e che non vogliono arrendersi al fatto che pochi improvvisati  della politica per garantirsi una poltrona mandino a fondo il Paese, con la crisi di Governo che è costata, in poche ore 20 miliardi di euro “bruciati” da  un fiume di risparmiatori corsi a vendere i propri titoli di Stato per paura di subire dei danni) che potendo invierebbero personalmente  un appello a Mario Draghi perché resti alla guida del Governo. Fra questi c’è anche Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto, che il suo appello al presidente del Consiglio dimissionario l’ha inviato, e reso pubblico, scrivendolo nel suo “Punto”, la rubrica settimanale postata sul sito di Conftrasporto. Un appello fatto, scrive Paolo Uggè, “non solo come presidente di una delle parti sociali ma anche da ex componente delle Istituzioni, come Sottosegretario ai trasporti” con l’augurio che venga accolto perché ”non lo meritano il Paese, la sua gente e le imprese” e perché “chi ha aperto una crisi in uno dei momenti più difficili della nostra storia non merita di avere la soddisfazione di essere riuscito a mettere in difficoltà il Paese”. Continua a leggere



Gianluigi Aponte, il signore dei mari ora è pronto a conquistare i cieli ai comandi di Ita Airways

Al timone della sua compagnia, la Mediterranean shipping company, meglio nota come Msc, ha scalato la classifica della capacità di trasporto via mare fino a diventare il primo armatore al mondo nel settore dei container, scavalcando il gruppo danese Maersk. Entrato nel mondo delle crociere ha saputo tracciare rotte commerciali che hanno portato il brand Msc Crociere a salire sul terzo gradino del podio mondiale, alle spalle solo di due colossi come Carnival e Royal Caribbean. L’elenco di terminal portuali nel mondo gestiti dal suo gruppo arriva addirittura a quota 62. Continua a leggere



Autisti sfruttati, due emendamenti spianano la strada a chi vuole togliergli ancora di più diritti

La logistica è il settore in cui l’illegalità viaggia più veloce che altrove, fra imprese che utilizzano manodopera irregolare e contratti collettivi che prevedono meno diritti e meno tutele di quelli previsti dal contratto nazionale di categoria della Logistica e dei Trasporti. Ma la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare: merito (si fa per dire) di due emendamenti ( uno alla Legge di Bilancio e l’altro al Decreto Pnrr2) che sottraggono le attività di consegna dall’obbligo di responsabilità in solido del committente di un appalto nel caso che l’appaltatore non paghi le retribuzioni e i contributi previdenziali dei suoi dipendenti, previsto dall’articolo 1676 del Codice Civile. Due emendamenti che, se venissero approvati, vedrebbero peggiorare ulteriormente la situazione soprattutto per gli autisti che trasportano merci nel cosiddetto “ultimo miglio”, nei centri cittadini come ha denunciato il segretario generale delle Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, affermando che “le regole e i vincoli giuridici previsti per gli appalti Continua a leggere